A tavola con il Krug, scuola di abbinamento dalla Grande Cuvée al Collection 1989

Capire Krug non è difficile a patto che si decida da subito di entrare nella mentalità e nell’immagine di una Maison costruita attorno al concetto di eccellenza . Nata nel 1843 e da sempre votata alla “qualità senza compromessi” (uno degli slogan preferiti della maison ) , Krug si è sempre impegnata ad offrire non solo grandi vini ma anche e soprattutto esperienze di vita allineate verso l’alto in un faticoso ma entusiasmente cammino che oggi la pone in una dimensione molto distante dal resto dei produttori di Champagne. Il “senza compromessi” investe quindi ogni elemento di una degustazione a partire dal luogo dove si svolge (e stavolta era il Devero di Cavenago) lo chef (un Enrico Bartolini in stato di grazia) e alcuni particolari apparentemente insignificanti come le glacette, pesanti e imponenti come la situazione richiede e ovviamente il sontuoso calice “Joseph” personalizzato.

Del resto parte del fascino di Krug sta proprio nello charme particolare che il nome continua ad evocare, qualcosa costruito con costanza nel tempo e che viene continuamente rilanciato anche se mai strillato. Stavolta di scena la presentazione di un nuovo millesimo per la serie Collection (cuvèe millesimate che restano più a lungo sui lieviti rispetto ai millesimati tradizionali) ovvero lo stupendo 1989 e l’introduzione del Krug ID Code che finalmente permette di scoprire da un codice apposto sulla retroetichetta alcuni elementi importanti per lo Champagne che si va ad assaggiare come la data di degorgement e soprattutto altri piccoli dettagli sulla lavorazione della bottiglia.

Un modo di valorizzare l’artigianato reale che c’è dietro ogni bottiglia di Krug.

Grande Cuvée Oltre 120 vini provenienti da 10 annate diverse in un bicchiere impongono attenzione e ascolto attento ma anche capacità di lasciarsi andare e goderselo appieno. Perché la Grand Cuvée è questo che vuole essere, un premio e una coccola prima che un grande vino. E quindi ecco che si rivela subito floreale intenso e solare con un tocco di vaniglia, biscottato e croccante di cialda di mais, agrumi e zenzero, anice e lamponi. In bocca ha una freschezza inconsueta e sorprendente, opulenza e finezza, finale tra nocciola e mandorla e pepe bianco. Cresce con la temperatura e con la cena. Sontuoso e rinfrescante con Patata uovo e uova e seduce su Maialino di Cinta senese con millefoglie di patate. 92

Krug 2000 Annata molto attesa e celebrata, da poco in bottiglia e ancora all’inizio del suo cammino eppure solare e gioiosa con note di pasticceria, cedro candito e lime, burro e salvia, caffè ,un vino “gourmandise” , goloso con note di caramella agli agrumi, pompelmo  e una bocca ficcante ancora molto sulle acidità, quasi aspro e mantecato allo stesso tempo. Il  finale è persistente e agrumato con lo chardonnay è ancora sugli studi. 92

Krug 1998 In una plenitudine straordinaria, rosso di ribes e fragola, giallo di ginestra pesca e bianco di mirabelle , pane candito, uvetta e bacon. Bocca meno seduta del naso con acidità straordinaria e incalzante, gran corpo ed estrema eleganza. Un 1998 che sa essere carezza ma senza dimenticarsi allungo e potenza . 97  Incredibilmente ottimo osato su Alici di scoglio con uva Vittoria, capperi di Pantelleria e alghe.

Krug Rosé Solito grande colore arancio lievissimo, una Grande Cuvèe  con equilibrio leggermente spostato grazie a tannino leggero del rosso, con note olfattive tra ribes, cuoio e tabacco, confetto e mandorla, melograno e alkermes, bocca stuzzicante tra charms e yoghurt Müller ai frutti di bosco , poi pane d’epices e zenzero. Un tannino percettibile anima la bocca con una persistenza notevole che si rivela ideale sui bottoni di olio e lime in salsa cacciucco e polpo alla brace dove i ritorni di erbe aromatiche e iodate si amalgano alla perfezione al vino.  88

Krug Collection 1989 Caramello , iodio e frutta rossa di bosco, vaniglia e ossidazione leggera, meringa e cacao, agrumi canditi, zafferano e miele di acacia, vetiver e lavanda, bocca dalla bollicina esile ma su un tappeto solidissimo e artigliato, godereccio e succoso, bocca appena dolce, un vino appena affettato ma in uno stato di forma smagliante forse fugace ma da cogliere.  Per esempio su Su crème bruciata, mirtilli ghiacciati, meringhe e amarene.  95

Una cavalcata esaltante e che lascia quasi senza fiato per il modo con cui viene orchestrata e messa in atto ma che suggerisce che certe bottiglie spesso ritenute (a ragione) inavvicinabili per costo e impegno, in realtà possono trovare la loro collocazione in una serata dove assumono ciascuna un proprio ruolo a tavola. E proprio il lato gourmand degli Champagne e la loro vocazione a tavola, a partire appunto da Krug, potrebbe essere la vera sfida della comunicazione di questo vino dei prossimi anni al di fuori dei confini francesi.