Anteprima Vernaccia di San Gimignano: la Vernaccia e il Terroir nei vini di La Lastra, Cesani, Barzaghi, Panizzi, Castellaccia e Calcinaie

La risposta territoriale ai vini di Calce in effetti può essere data da questi esempi piuttosto fulgidi delle potenzialità di San Gimignano con una matrice comune data dal calcare e dalla sensibilità emergente verso la naturalità delle proposte. Passiamo in rassegna molti vini bio, accomunati dalla sensibilità al territorio e al rispetto della natura e andando a scoprire quanto i vari approcci finiscano con il giungere a risultati comunque trasparenti nei confronti della zona.
Vernaccia di San Gimignano DOCG 2009 Tenuta Le Calcinaie
Calce già nel nome, ma ovviamente rispetto ai Pirenei qui le note fruttate sono più decise grazie a parcelle più sabbiose, origine plioceni dei terreni a San Gimignano viene da conchiglie e materiale di battigia, molto piccole nel caso de Le Calcinaie. Approccio a viticoltura comincia nel 1987 primo vigneto a 23 anni poi continuato con maggior decisione. Strato di calce molto evidente, su terreno a parte sabbioso. Nota floreale importante tra tiglio e ginestra, un filo di sapone di marsiglia, citrino simpatico, zafferano e minerale calcareo molto evidente. Bocca con dolcezza sottesa, pesca gialla e note più calde mediterranee anche appena tropicali riflesso del caldo e della ricchezza tipica dell’annata. Bel finale dove la sapidità trova grande spazio. Bio e naturale, zolfo rame e concimi organici.

Vernaccia di San Gimignano DOCG Impronta 2008 Mattia Barzaghi
Minerale molto evidente e poi floreale bianco delicato, un filo di macchia e sottobosco, gesso, ribes bianco  e sensazioni di pietra bagnata in quadro molto nordico e verde, bocca semplice ma persistente dove la roccia prende spazio e sovrasta altre sensazioni che fanno comunque capolino come citrino e note aromatiche quasi da pepe bianco. Un vino trasparente e minimalista. Nasce da poca esperienza iniziale in vigna, vini che tendono al meno più che all’abbondanza, tutti omaggio al grande Giovanni Panizzi. Stile preciso e trasparente, improntati alla schiettezza e semplicità d’esecuzione, vendemmia il più possibile anticipata, solo apparentemente facili.

Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2008 La Lastra
Terreno simile a Le Calcinaie, annata facile in cui è andata tutto bene nell’uva importante per noi che andiamo più sulla surmaturazione che sulla raccolta precoce. Quadro floreale delicato completo dal tiglio al gelsomino fino alla rosa tea, poi mughetto e salvia e altri aromi, ferroso quasi al naso. Bocca molto più ricca e complessa del naso, secca, asciuttissima, che riscopre piano piano qualche nota tropicale inframmezzata da gesso e pietra bagnata. Pompelmo e limone chiudono l’assaggio molto rinfrescante  e giovanissimo .

Vernaccia di San Gimignano DOCG Sanice 2007 Cesani
Caldo ricco e molto mediterraneo quasi tropicale, papaya, mango, albicocca e pesca gialla, note più affumicate che calcaree, c’è ovviamente legno che entra in maniera determinante ma non si snatura più di tanto, anzi mette in evidenza alcune potenzialità diverse del vitigno. Siamo a Pancole, zona Nord Est con esposizione sud verso Certaldo, una delle più calde e ricche della denominazione dove si raccoglie quasi 15 giorni prima di altre zone (come le Calcinaie o Lastra). Zona ventilata e interpretata in maniera particolare. Bocca ha corpo coerente e importante ma non imponente, finale dove citrino emerge tra la frutta e minerale sapido organizza la beve in maniera diligente, più fredda rispetto al naso ma sempre di grande efficacia.

Vernaccia di San Gimignano DOCG 2006 La Castellaccia
Biodinamico e naturale fino all’osso, stesso versante “bio” di Lastra e Calcinaie, sensazione calcarea molto simile a quella sentita tra i Pirenei, tra il crinale boschivo e fondovalle del Botrone, inerbimento spontaneo su tutta vigna, terreni sabbie plioceniche, sabbie fini, dal 40 al 60% di sabbia, calcare lacustre, valle forse bacino salmastro, a due metri residuo di barriera corallina fossile. Molto su fecce fini, sur lie quasi, imbottigliato a Luglio, mercato ci chiede vini giovani ma in certi casi si potrebbe aspettare. Al naso si fanno spazio note fruttate bianche sempre fresche dopo quasi 5 anni dalla vendemmia, poi note quasi affumicate, bocca più decisa, integra e naturalmente appagante con un bell’equilibrio di tutte le componenti, finale lungo e persistenze di pesca fiori e more di gelso, mandorla e nocciole, colla pritt.

Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2001 Panizzi
Pioniere storico delle potenzialità della Vernaccia in invecchiamento, uso del legno spesso anche estremo ma determinante per far capire cosa si poteva fare in materia. Al naso i riflessi dell’affinamento in legno sono evidenti ma sempre una apoteosi di gusto, nota salina e iodata, zafferano e curry, appena dolce con note tropicali, poi mentovato quasi. Bocca piena corposa ma elegante, di pesca e di fragola, cenni di frutta candita. Finale quasi fumè e carnoso, appassionante nella sua dolcezza contrastata dal territorio che emerge sempre e comunque a donare una ricchezza impressionante mediante sapidità e sensazione calcarea decisiva. Un vino che dimostra che sapendola usare la Vernaccia può dare vini anche molto diversi e riflettere varie sensibilità ma deve sempre restare fedele al suolo e alla natura che la generano.

La matrice del terroir in parte comune è piuttosto evidente tra Calce e Vernaccia di San Gimignano anche se l’età media dei vigneti di Calce si sente. Certo, laddove si uniscono potenzialità del territorio, sensibilità spiccate dei produttori e approccio biodinamico o comunque il più naturale possibile i risultati sono notevoli e appassionanti, capaci di garantire un futuro sempre più interessante alla denominazione. Rispetto agli scorsi anni, pare di scorgere una via precisa in luogo di molti tentativi e questa è la notizia del giorno. Si sapeva che la Vernaccia avesse un grande futuro, adesso sappiamo quale…