Bas Armagnac Saint Christeau 1985

Da sempre nella posizione scomoda di eterno secondo o fratello minore del blasonatissimo Cognac che ha avuto altre fortune anche per motivi puramente geografici e logistici , è riuscito negli ultimi anni a sviluppare alcune forme di marketing molto azzeccate e a sfruttare alcune caratteristiche produttive. Ad esempio i millesimati, ovvero distillati provenienti da vini di una unica annata e non da blend di diverse acqueviti, ha reso questo distillato molto diffente per carattere e variabilità dai Cognac. E inoltre, soprattutto nel Bas Armagnac, abbiamo prodotti dal profumo caratteristico di violetta e di prugna che non ritroviamo in altre zone al mondo. E questo Saint Christeau 1985 (imbottigliato nel Luglio 2008)  non fa differenza…con una gamma impressionante di varietà di note aromatiche di nocciola e frutta secca arricchiete appunto da note fruttate e floreali molto scure e rare in altre aqueviti. In bocca non è dolce e rotondo come ci aspetteremmo dopo 23 anni di legno ma mantiene una vivacità e una certa aggressività che però non disturbano, anzi magari ce lo fanno gustare di più, specie in abbinamento con dolci e torte che ne richiamino qualche caratteristica come la torta alle prugne che abbiamo provato in sala.

Ecco il video della degustazione di questo Armagnac:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=OHre_DbVu20&feature=channel_page[/youtube]

2 thoughts on “Bas Armagnac Saint Christeau 1985

  1. Purtroppo l’armagnac non gode della grande notorietà del fratello cognac, principalmente per la mancanza di grandi Case commerciali che investono somme importanti nel marketing in giro per il mondo. Se è vero che anche qui poche aziende hanno in mano l’80% della produzione, il restante 20% è fatto da piccole e piccolissime aziende agricole con distilleria e stagionatura, che fanno rimanere l’armagnac di qualità superiore ancora un prodotto eminentemente artigianale. Ma non crediate che resti sconosciuto, le maison di eccellenza si trovano senza alcuna difficoltà nei migliori tri-stellati francesi e non, e sul mercato internazionale a prezzi che nulla hanno da invidiare ai cognac top di gamma.

    Per le note di degustazione, assolutamente normale trovarvi forza e una certa ‘secchezza’, dal momento che la regola nell’armagnac è l’imbottigliamento a grado naturale e non diluito a 40° con acqua come il cognac; i profumi floreali intensi, tipici dei grandi bas-armagnac sono il risultato della maggiore frazione ‘non-alcoolica’ contenuta nel distillato rispetto al cognac, frutto del metodo di distillazione totalmente diverso. Qui i toni fruttati derivanti dal vino sono molto più presenti, e risentono maggiormente dell’origine dell’uva, mentre nel cognac i toni evolutivi secondari e terziari prevalgono su quelli del vitigno. Ecco perchè gli armagnac pregiati ottengono risultati migliori da uve Folle Blanche, Baco e Colombard, rispetto al prevalente Ugni Blanc (trebbiano) del cognac.

  2. Andrea Gori Andrea Gori says:

    grazie mille del contributo! Ma non sarei così triste che non è così commercialmente noto…almeno i prezzi rimangono umani!!!

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