Brunello 2003 in Deutschland: trotz der Hitze (e trotz Gaja), c’è qualcosa di buono? e le aziende indagate sono solo 4…

Forse perchè hanno ricevuto la missiva di Gaja prima di noi, forsè perche´qua in Germania il fatto che un italiano violi una regola e´talmente scontato da essere un clichee´abusato ma su WeinGourmet appare (finalmente) una rece dell´annata 2003 del Brunello di Montalcino che pare giunga solo ora sugli scaffali. Jens Prewe, non esattamente l´ultimo arrivato, recencisce i 50 migliori Brunello 2003 esordendo subito dicendo che il caldo si e´fatto sentire con i problemi ormai stranoti della poca maturazione dei tannini, frutta cotta in abbondanza e vini poco equilibrati. Poche parole sulla querelle legale sulle leggi violate da alcune aziende (secondo lui solo 4, Banfi Argiano Antinori e Frescobaldi).

E stupisce vedere comunque Castelgiocondo, Banfi e Argiano recensiti due pagine dopo…che bottiglie gli hanno mandato?!?

Ai Tedeschi dicevo, poco importa di come stiano andando le cose dal punto di vista legale (ma speriamo che presto Winzerblog traduca l´articolo di Monty portato nella blogosfera da Terry di Mondosapore e in Italia da Franco Ziliani) e dal punto di vista qualitativo bocciano decisamente l´annata da 2-3 stelle al massimo e tra i 50 che salvano eccovi i primi 8 con rating 4/5:

  1. Poggio di Sotto
  2. Madonna delle Grazie Il Marroneto (premiato anche a Caserta dai Vini Buoni)
  3. Corte Pavone Loacker (non ditemi che non c´entra il fatto che sia una famiglia altoatesina…)
  4. Siro Pacenti
  5. Tenuta Nuova Casanova di Neri
  6. “La Casa” Caparzo
  7. La Fiorita

Di seguito con 3,5/5 ecco La Fuga, Fuligni, Manachiara di Silvio Nardi, Lisini, La Poderina, Pian DellÓrino, il Marroneto, Valdicava, Argiano, Fanti e Solaria. Sempre buoni ma con rating un pelo sotto (3/5) Banfi, Gianni Brunelli, Renieri di Bossi, Uccelliera e Altesino in mezzo ad altri. Soldera, Biondi Santi, Cerbaiona e Salvioni non hanno inviato campioni (al solito) e un pochino mi dispiace.

Direi che a parte i primi sono stati premiati molti brunelli internazionali e moderni ma non so se essere felice che abbiano deciso di glissare sulla questione regolamentare…Adesso pero´vado in enoteca e controllo che cosa viene importato infatti e´curioso piu´che la classifica vedere la reale reperibilita´di questi vini. In questa classifica di disponibilita´ecco che praticamente Poggio di Sotto si trova solo a Karlsruhe mentre i piu´ubiquitari sono Casanova di Neri (ecco dove va a finire tutto!) Caparzo, Siro Pacenti, Banfi (qui in Germania del NordWest si trova quasi esclusivamente Banfi!), Altesino, Lisini, Frescobaldi e Poggio Antico, senza contare La Poderina e Villa a Tolli che viaggiano (bene) con la catena Jaques Wein Depot.

In enoteca mi confermano che al cliente medio importa davvero poco della questione Brunellopoli visto che in genere ignorano che sia fatto quasi solo da Sangiovese (che per loro in genere sta negli scatoloni da 5 lt con scritto Puglia, vedi su Kela)…e oltretutto sono tranquilli e felici anche quando bevono ettolitri di Spatburgunder (Pinot Nero) ben sapendo che è quasi tutto Dornfelder imbottigliato sotto falso nome (no dai, davvero pensavate che in questo paese potesse crescere tutto ‘sto pinot nero?!?).

In ogni caso, visto che si parla di Brunello di nuovo e del suo disciplinare, la mia posizione attuale è che se è vero quello che dice Monty (e in parte temo lo sarà specie quando parla dell’impossibilità di ottenere buoni vini da certi terroir ilcinesi) allora o si fa come dice Gaja o si muore. E che forse, era meglio chiudere la stalla prima che tutti, ma proprio tutti, i buoi se ne andassero dove loro pareva…