C come Chianti | Alla scoperta della nostra più grande denominazione a #Vinitaly

Una specie di talk show con Giovanni Busi, presidente del Consorzio Chianti, che intervista i produttori presenti a Vinitaly sul nome Chianti e che cosa rappresenta oggi nei consumatori di tutto il mondo. Iniziamo proprio con Giovanni Busi che lancia il giro di microfono tra le aziende per questo rilancio in grande stile del Chianti con molti lati da analizzare:

Tradizione, succo, immediatezza e piacere d’annata, vino per tutti i giorni come si faceva una volta, ecco l’idea di Andrea Manetti di ciò che la parola “Chianti” dovrebbe rappresentare:

Ecco secondo Andrea SImoncini di ciò che la parola “Chianti” dovrebbe rappresentare e un’idea provocazione molto attuale ovvero rilanciare il fiasco in una versione moderna e ricca di storia

Ecco secondo Elena Marquori di ciò che la parola “Chianti” dovrebbe rappresentare, la natural, la ricchezza del territorio, il profumo delle nostre terre e come San Giorgio, una sfida continua con la natura, mai facile da vincere

Freschezza, trasparenza, immediatezza e riconoscibilità, ecco secondo Elisabetta Ferrari  ciò che la parola “Chianti” dovrebbe rappresentare

Vino da tutti i giorni, soprattutto da bere e da ribere, goderne a pieno di ciò che la parola “Chianti” dovrebbe rappresentare, e soprattutto forse la denominazione più conosciuta al mondo, ecco l’idea di Leonardo Bandinelli di Fattoria Bini