Biodinamica e vini naturali

Gabriele Mazzeschi Commendatore IGt Toscana 2018

Lo storico vino di Gabriele Mazzeschi vanta ormai viti di syrah di più di 25 anni di età e in annata equilibrata come la 2018 raggiunge vette di gusto e saporosità davvero elevatissime. Naso elegante con però intensità fruttata che sale in cattedra quasi subito, piccantezza pepata, cassis, mora di rovo, talco ed eucalipto ad alleggerire di contino la componente di legno ben dosata tra chiodo di garofano e senape.

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Sangiovese Igt Toscana 2018 Le Anfore Elena Casadei

La grande rivoluzione qualitativa dell’anfora nel vino italiano e toscano ha una data precisa in cui si è rivelata al mondo ovvero l’anno in cui Casadei con il loro Chianti Rufina Lastricato Riserva ottengono i tre bicchieri con un utilizzo di un 15% di sangiovese passato in anfora nel blend. Elena Casadei porta più avanti ancora quella tecnica lavorando grappolo per grappolo per ricostruire emotivamente e gustativamente l’idea della freschezza vinosa del Chianti Rufina che ha vissuto da piccola in cantina in famiglia.

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Gabriele Mazzeschi Vermentino IGT Toscana 2019 Anfora

Gabriele è enologo e sperimentatore nella sua Val di Chiana e il vermentino è un oggetto sempre meno raro anche nell’entroterra toscano dove però non ha potenza e intensità che raggiunge sulla costa. Ecco che l’anfora diviene contenitori interessante e utile per irrobustirlo allungandone la permanenza su bucce ed estrazione senza toccarne acidità e finezza.

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Elena Casadei Trebbiano Igt Toscana 2019 Le Anfore

L’antica varietà bianca toscana per eccellenza, il trebbiano, viene continuamente e progressivamente riscoperta da molti vignaioli e aziende in cerca del grande vino bianco toscano. Oltre a nuove giaciture e luoghi di impianto migliori per i vigneti si studiano i migliori metodi di vinificazione e dopo la stagione della barrique che non ha lasciato grandi ricordi ecco che è l’anfora ad essere oggetto di attenzioni, per lo meno da parte di Elena Casadei e del suo gruppo di lavoro.

Questo Trebbiano coltivato nella fresca Rufina passa 120 giorni a contatto con le bucce prima di finire il suo percorso in anfora per altri 4 mesi. Il risultato è dorato ma non ossidato, ricco di note gialle di fiore di campo e ginestra, pesca succosa , mela annurca e cotogna, tocchi di miele e zafferano e frutta candita. Al sorso si rivela spigliato con tocchi di opulenza senza mai sfociare nella noia o pesantezza, anzi unendo in maniera notevole il carico di frutto con una spina acido sapida ben conservata dal passaggio in anfora. Ottimo su Crostino ai fegatini ed erba porcellana di Paolo Gori.

Château les Croisille Le Croizillon Cahors AOC Malbec 2018

Torniamo nella Francia continentale, e precisamente in Cahors, la regione del Malbec, origine del mito dei vini “neri” di questa zona. L’avventura della famiglia Croisille comincia nel 1979 quando Cécile e Bernard affittano una proprietà abbandonata nel terroir dei Causses de Luzech. Ristrutturano e ridanno vita a queste terre che diventano poco a poco delle particelle dove il Malbec è Re.

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Domaine Antoine Arena Morta Maio 2017 Patrimonio AOC Nielluccio

Uno dei più grandi se non il più grande e celebrato vino di Corsica che nasce dal vitigno rosso tipico ovvero il nielluccio. In particolare questo Niellucciu di Antoine Arena, vignaiolo naturale emblematico della AOC Patrimonio proviene dalla vigna più antica della tenuta, di nome Morta Maio che sorse su terreno calcareo-argilloso e scistoso che ricorda il sottosuolo di Modigliana in Romagna, Montecucco in Toscana e il versante sud est di Montalcino.

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Domaine Nicolas Mariotti Bindi Mursaglia bianco 2018 Vin de France Vermentino

La Corsica è un territorio poco conosciuto ma che dà grandi vini. Per la cena in trattoria con BWine school l’abbiamo eletta protagonista! La storia di Nicolas Mariotti è iniziata da un sogno. Nicolas Mariotti Bindi non era destinato a diventare vignaiolo. Dopo gli studi in giurisprudenza, a Parigi, decise di cambiare orientamento e di tornare in Corsica e vivere la sua passione per la vigna.

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Domaine Bonnet-Huteau Les Bonnets Blancs Muscadet Sèvre et Maine 2018

Un vino classicamente destinato ad essere consumato con le ostriche ma che rispetto al clichèe in voga nel mondo qui viene portato ad alti livelli con la pratica biodinamica e l’attenzione in cantina e non svilirlo. Con il Domaine Bonnet-Huteau siamo in Loira, nella denominazione di Muscadet Sèvre et Maine. La famiglia Bonnet-Huteau gestisce i vigneti di 40 ettari da 4 generazioni. Si applica per sviluppare tutta la gamma di sapori dell’alta espressione del Muscadet Sèvre et Maine e ad esprimere la mineralità di ogni terroir : gneiss, micascisti, amfibolita e granito.

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Champagne Domaine de Bichery Les Fontaines Rosè Neuville sur Seine (Aube)

Siamo nell’Aube a Meurville , lui francese lei tedesca, piccolissima produzione e molto curata soprattutto con il pinot nero al centro delle attenzioni con la sua vinosità con coltivazioni in conversione biodinamica. Molto attenti al packaging e l’immagine ovviamente non da meno la cura posta nei vini. Questo rosè d’assemblaggio sfutta bene il pinot nero della zona per il suo colore corallo molto ricco che lo rende quasi un chiaretto di altre zone, oltretutto base 2015, annata straordinaria per i vini rossi in Champagne.

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Champagne Eliane Delalot Les Dionysiaques Nogent l’Artaud (Vallée de la Marne)

Eliane Delalot  ha sempre lavorato la terra a mano e sempre venduto le uve in questo paesino in fondo alla Valle della Marne quasi vicino a Parigi. La produzione in proprio parte pochi anni fa con il figlio professore di storia dell’arte che ha come linea guida proprio l’idea di produrre poco ma fare di ogni vino un’opera d’arte a cominciare dall’etichetta. Biodinamica per vigne che non hanno mai visto un trattore in vita loro, lavoro completamente a mano dal remuage al degorgement per solo 8mila bottiglie che valgono lo sforzo per cercarle e provarle.

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