Cecchi Coevo 2006-2011, l’evoluzione di una idea e di una regione

Giunge ad un momento molto significativo della storia di Cecchi questa verticale del loro vino di punta, quel Coevo che quando nacque parve quasi un supertuscan fuori tempo massimo. Il tempo è stato galantuomo nei confronti di questo signore dimostrando che si può in Toscana produrre un vino che sia sintesi ma non omologazione di Chianti Classico e Maremma, antica e nuova frontiera di qualità e soprattutto si può ogni anno cercare di esprimere l’annata senza cercare sempre e comunque di fare lo stesso, seppur eccellente, vino. In attesa di assaggiare il 2013 il prossimo anno (l’annata 2012 così come la 2008 non è stata prodotta) ecco la prima storica verticale andata in scena a Milano da Mari&Co in abbinamento con la cucina di Caino da Montemerano.Giusto una introduzione da parte di Andrea Cecchi e sull’idea di Coevo:

 

Poi un prezioso approfondimento da parte del nuovo direttore generale Leonardo Raspini sulle vendemmie in esame:

 

Coevo 2006 (sangiovese g 50% cabernet sauvignon 10% Petit verdot 20% merlot 20%)
Calore e morbidezza al naso con un sottobosco ricco e sfaccettato di speziature ginepro e alloro molto maremmani, Castellina che rimonta al palato, vitale in maniera sorprendente che dimentica legno e spigolosità senza perdere slancio , finale lungo che ancora deve dire l’ultima parola. 92+ . Un vino educato e corretto, morbidezza e understatement .
Coevo 2007 (sangiovese  60% cabernet sauvignon 10% Petit verdot 15% merlot 15%)
Mandorle , Spezia e tocchi fumè , bergamotto e sandalo con frutto scuro in confettura , bocca che mantiene qualche rigidità e tannino , schiena dritta che irrigidisce il vino ma che ne proietta forse più in là il momento migliore o forse ne sancisce i definitivi limiti 87
Coevo 2009 (sangiovese 50% cabernet sauvignon 10% Petit verdot 30% merlot 10%)
Tanto calore e difficoltà di seguire vendemmia molto da vicino, Incenso e frutta freschissima, balsamico e talco, finissimo è incantevole, floreale che rapisce e convince, bocca stupenda e sfaccettata, piccante e pepata, equilibrio spettacolare e beva assicurata, frutto davvero nel momento ideale di beva 93 Forse un poco sgarbato e rude ma goloso e affascinante.
Coevo 2010 (sangiovese 60% cabernet sauvignon 10% Petit verdot 20% merlot 20%)
Maturità perfetta soprattutto per Sangiovese , frutta scura esplosiva e ancora vitale , delizioso susina ribes e balsamico di salvia, tanto pepe e toni torrefazione e cacao, bocca di polpa e sostanza con tannino un po’ imbrigliato da legno ma deciso e arrotato, nel finale di carattere toscano molto forte 90 pettinato e levigato, educato.
Coevo 2011 (sangiovese 50% cabernet sauvignon 20% Petit verdot 10% merlot 20%)
Maturazione ideale soprattutto in maremma, notti fresche, più facile di altre, fitto scuro e cangiante, speziatissimo intenso , rosa viola e ciliegia, mirto e sottobosco, polpa ma anche balsamico e freschezza, bocca molto Sangiovese classica sferzante, complessa ma con ritmo trascinante , lungo e aggraziato 93 elegante e sfrontato.
Un vino che nasce concettuale e cerebrale e si rivela più personale e passionale di quanto si pensa. Non fa niente e non vuole nascondere l’annata di cui è figlio e tenta al contemo una mediazione tra le due anime della Toscana. Una scelta coraggiosa ma che riflette il modo di lavorare della famiglia e della loro profonda conoscenza dei vigneti della regione.