Come usare un sommelier (e non farsi fregare dal): guida per niubbi al ristorante

No, niente di sexy o provocante come potreste pensare ma leggo su TimesOnLine un bell’articolo su come usare i sommelier nei ristoranti, visto che siamo una figura professionale poco gradita di questi recession timesGerard Basset se ne esce con una lista molto anglosassone di cosa fare e cosa non fare con un sommelier…un modo di evitare alcuni equivoci di fondo e fare in modo che la serata sia soddisfacente per entrambi, ovvero il cliente e il sommelier, cosiddetto escort del vino. Qualcosa che ci piacerebbe far leggere anche ai clienti in Osteria, ormai da Burde si fidano e basta!

Da fare:

  • informare immediatamente il sommelier del  budget che avete deciso per il vino, eviterete imbarazzanti momenti con i vostri compagni di tavolo e problemi come quelli ampiamente discussi per un noto ristorante milanese
  • ricordarsi che non è solo il prezzo che fa la qualità di un vino ma spesso anche la reputazione e la relativa scarsità di una etichetta per cui spesso sono migliori affari vini che costano meno ma che offrono la stessa soddisfazione a tavola

Non fare

  • accettare un 2005 al posto di un 2006: controllate l’annata che vi viene effettivamente portata e insistete nell’avere esattamente quella che avete indicato perchè spesso una stessa etichetta ha grande variabilità in qualità di anno in anno e anche di prezzo, cosa che spesso non è riportata chiaramente in carta
  • rifiutare un vino solo perchè ha un tappo a vite, vi perdete un sacco di occasioni di assaggio di buonissimi vini (ok questo vale più in UK che da noi, ma io quando posso lo scewcap lo richiedo, vedi Capezzana e il loro Vin Ruspo e i vini bianchi, disponibili in entrambe le versioni).

E voi cosa aggiugereste?