Convegno Biodinamica Cerreto Guidi: Daniele Maestri, il corno letame ante litteram e la sapidità dei vini bio

Tra gli interventi della mattinata al Terzo Convegno di Biodinamica a Cerreto Guidi,  illuminante la presenza di Daniele Maestri che ha raccontato non solo i retroscena e i migliori assaggi dello speciale Biodinamica presentato sul penultimo numero di Bibenda ma che ha ripercorso alcune sue avventure da bimbo per mostrarci come la biodinamica non sia qualcosa di così fuori dal mondo nè di così esoterico. Da scettico e da degustatore, un punto di vista da leggere e gustate riga dopo riga che dà ragione a chi sostiene che tutti i grandi vini che sono espressione forte di terroir sono in qualche misura “biodinamici” anche senza manifestarsi e proclamarsi come tali. “Quali sono gli esiti pratici della biodinamica nel produrre vini?
Abbiamo fatto molta prova su questi vini che fanno parlare e discutere sempre di più, non gli avremmo dedicato spazio su Bibenda e altri. Molti consumatori non sanno e non vogliono distinguere tra biologico e biodinamico ad esempio. Molti pensano che sia operazione commerciale, dall’altro però hanno paura di cosa possono trovarsi nel bicchiere e vogliono più trasparenza in ciò che bevono e mangiano.

Nel 1957 e poi fino ai miei 16 anni sono stato tra le dolomiti val di fiemme, val di fassa, economia ancora pastorale frutti della montagna ma anche allevamento bovino. alloggiavamo tra contadini anche perchè non c’erano pensioni e albergo e tanto loro andavano presto a portare su il bestiame. Già allora giocavo nei campi e si trovavano nei campi corna seppelliti a giri, a che servivano? molti li portavo a roma come trofeo. Letame a lento rilascio funziona un poco come rivestimento delle medicine che assumiamo. Questi corni si disfanno in anni e proteggono principi che contengono. Principi che dovevano fertilizzare terreni e tenerli ricchi di carotenoidi e altre sostanze tanto che latte e burro erano arancioni e gialle per i fiori e le erbe che venivano brucate e profumi dei campi finivano dritti nel latte e nei derivati.
Negli anni ’50 questo era già necessario, ovvero potenziare ed energizzare terreni che altrimenti non avrebbero avuto stessa resa e stessa energia. In tutta cultura contadina e allevamento ci sono tracce di questo (vedi stracchino e quartirolo che ricordano certe pratiche di transumanza tra alpeggi e pianura anche nel nome).
Modello di vita rurale in altri paesi migliore nel nostro tipo germania e austria grazie anche a concimi chimici all’epoca che trasformarono la vita dei contadini, anche ricchi e comodi sui trattori nuovi fiammnti e non più emaciati stanchi e affaticati sempre.
Parlando del vino invece, che effetto hanno avuto i vini biodinamici sul team dell’AIS Roma?

Molto diversi dai soliti, hanno sapidità molto spiccati, sapidità minerale, sostante attive . Loacker diceva che bd è omeopatia applicata all’agricoltura, è concetto che chi è nata tra il ’50  e il ’60 non fatica a comprendere ripensando a sua giovinezza (pane integrale che era “normale” prima). Biodinamica è forse agricoltura da sempre praticata da uomo. Al giorno d’oggi contadino è forse il più filosofo di tutti i lavoratori. Agricoltura legata a territorio e non replicabile altrove, cosÏ come i terroir vinicoli.
Quindi vini da valenze minerali spiccate, hanno loro aspetto di contrasto anti globalizzazione su altri vini che hanno più morbidezza, concentrazioni, masticabili e colori molto più decisi, un fraintendimento anglosassone dei vini francesi. Vini BD sono salati ma non disarmonici, hanno sapidità e microelementi ben inseriti tra acidità alcol e fruttati pieni e decisi. Soprattutto sorprendente è stato l’equilibrio  che dimostravano. Molto vicino a noi l’esempio di Sassotondo che ha colpito per primi i contadini accanto prima ancora che i degustatori.
Rampolla poi è quasi obbligato a fare bd, avrebbre frane con terrazzamenti se terreno fosse troppo duro con trattori e altro, ci vuole terreno vitale con radici profonde che altrimenti non sta insieme. Argille vive con cunicoli trasformate da batteri sono fondamentali per tutta la terra non solo per il vino.
A noi piace pensare che questo si estenda a tutta italia il più possibile vedi Cantina del Notaio dove straordinarietà del suolo e delle acque da soli non bastano a dare grandi prodotti bio e vitali.

Al sud è in realtà molto più difficile. Tutti questi produttori sono tanti o almeno sono molto significativi. Biodinamica dove “dynamis” non è energia, è spinta che nasce dall’inrterno e si autogenera, non si esaurisce ed è garanzia di sopravvivenza per specie umana tutta.
Toscana in questo è facilitata percgè ha vuto approccio culturale antico dal 1500 in poi con accademia dei georgofili e anche il veneto (il vivere in villa, le ville palladiane per controllo del territorio e delle ACQUE).
Poi lageder, pizzini, valgiano,caiarossa dimostrano che sono ormai dappertutto. forse lageder il più straordinario specie con linea specifica dove principi steineriano sono trasfusi direttament. notevole anche caldaro e i “solos”.
Valgiano è dimostrazione lampante con sua ricerca di grassezza e sontuosità classica toscana che è improtante per bilanciare la sapidità e la freschezza. Altro esempio Querciabella e salto che hanno fatto i suoi Camartina.
E’ stata degustazione che non ci ha sconcertato (sai i vini bd non sono quelli che voi sommelier approvate, possono avere peculiarità strane) anzi poi negli assaggi non sono vini inferiori e neanche più buoni, ci sono vini cattivi e vini eccezionali esattamente come nella vinicoltura tradizionali. Hanno salubrità superiore, vedi solforosa, che aprono approccio a molti consumatori che hanno smesso di bere per additivi nel vino. MEglio ossidazione piccola che sulfurazione grande. PEnsate al galestro degli anni 80… Sistema pianta uomo è quello che illustra la Demeter è significativo, pianta ha calore del sole, aria in cui è immersa e acqua che la attraversa.”