Convegno Biodinamica Cerreto Guidi: Stefano Mancuso e la comunicazione nelle piante

E se sulla terra avessero vinto i vegetali? E se la nostra accezione dispregiativa di “vegetale” dovesse essere completamente ripensata? Stefano Mancuso, direttore LINV Laboratorio internazionale di Neurobiologia Vegetale  ha prodotto un intervento illuminante che ha posto la platea davanti a nuovi scenari e ad un modo diverso di guardare al verde che ci circonda.

Non necessariamente un mondo più rassicurante però…

Ecco uno stralcio del suo intervento: “Non mi occupo di viticoltura nè di biodinamica e mi ha sorpreso invito ma ho poi capito che ci occupiamo di elementi marginali alla scienza, ancora non del tutto accettati. Nel mio caso neurobiologia vegetale che può sicuramente interessare biodinamica. Le piante sono normalmente molto poco considerate definiti “vegetali” al limite dell’inorganico, viventi di serie b che non hanno comportamenti complessi o sofisticati. in realtà abbiamo concezione della natura simile a quella del 1500 con pietre “est” piante che vivono animali che sentono e uomini che sono intelligenti. E’ visione sbagliata per vari motivi, le piante non solo vivono ma sentono sono sensibili e percepiscono ambiente e reagire. sentono ambiente in maniera molto più sofistica di animale, una singola radice monitorare almeno 20 parametri chimico fisici in maniera finissima. animale del resto se cambia ambiente può scappare e muoversi, la pianta no! Le piante decisero di usare sole e stare ferme mentre animali decisero di andare in giro a predare energia chimica assemblata dalle piante. Fu suddivisione ma non c’è stata prevalenza anche se in realtà le piante hanno “vinto”, pià del 80% dei viventi sono organismi vegetali fotosintetici, oggi nonostante tutta la deforestazione  el’inquinamento. Se uomo scompare domani tra 100 anni non ce ne sarebbe traccia, tutto sarebbe piante e fotosintesi…
Tutti conoscono piante carnivore, come la dionea, già Linneo la conosceva ma si rifiutò di ammettere che c’era possibilità che piante potesse andare contro natura cacciando animali dicendo che quando poi riapre le foglie gli animali possono uscire… Ma la cosa particolari non sono le piante carnivore, pensate ai documentari di David Attenborough sulla vita delle piante. Anche lui sbaglia quando dice che balena azzurra è la creatura più grande del pianeta ma è un nano in confronto alla sequoia sempervirens della California specie se si considera non solo la parte area ma l’apparato radicale.  Nell’albero della vita ci sono altre sorprese, dal punto di vista genetico lepiante sono molto vicine a noi e molto lontane per esempio dai batteri, sul ramo eucarioti siamo vicinissimi. Mais e uomo sono in realtà molto vicini, almeno geneticamente. C’è problema di percezioni, pianta è passiva perchè non la vediamo muovere ma in realtà si muovono tantissimo, solo su scale temporale troppo diversa dal nostro. ad esempio movimento di una pianta di fagioli, che in mezzora ruota su sè stessa. C’è vita sociale ad esempio di piccoli di girasole che salgono dal vaso e si toccano, si sfiorano “giocano” tra loro mentre crescono. imparano a stare insieme ad esempio in un vaso.

Se allevo un girasole e lo metto poi in mezzo ad altri non sa relazionarsi, non ha vita sociale. esattamente come avviene tra cuccioli di animali. Filmato di fagiolo che cerca supporto lanciandosi in vari tentavi vedendo dove vuole arrivare è impressionante.

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Darwin disse che evoluzione non è scala ma va avanti in parallelo ma è elemento di darwin che viene spesso ignorato. Altro elemento che si trascura è comunicazione con trasmettitore messaggio e ricevitore. Le piante sono benissimo in grado di farlo. Schultz and Baldwin su Science nel 1988 “Evidences in communication between plants” li ha fatto poi emarginare da comunità scientifica per decenni. Ora gli è stato riconosciuto ampiamente ma all’epoca nonostante “Science” sembrava eresia.
Oggi si parla di alberi parlanti, con copertina di Science dedicata a plant volatile dalla chimica alla comunicazione. Molecole volatili cioè che portano messaggi di ogni tipo. ad esempio piante distinguono chi hanno accanto , capendo se hanno organismi familiari oppure no, comunicano in maniera diversa e capiscono il grado di parentela. E l’inquinamento dell’aria blocca in maniera pesante queste comunicazioni. Gas e altre sostante umane impediscono la ricezione e trasmissione di questi messaggi volatili. Con gli animali c’è feeling particolare per esempio per impollinazione, già di per sà tema scabroso il sesso nelle piante !
Impollinazione è mercato dove piante deve vendere un bene come ilsuo polline, deve fargli pubblicità e quindi ecco il fiore e per invogliare gli insetti produce nettare dolce e “buono”  per attirare compratori, adescando insetti e altri animali. Impollinazione infatti non solo usa insetti ma anche uccelli, mammiferi e rettili con vari escamotage. Caso particolaree quello delle orchidee in cui la pianta inganna l’insetto. Producono fiori che sono replica della femmina dell’insetto con peli identici a quelli della femmina, visivamente identici e anche che profumano allo stesso modo, una tripla mimesi cui gli insetti non possono resistere.

C’è attrazione sessuale enorme su imenotteri non sociali vespe solitarie. Vespa annusa, atterra tocca, si accoppia con fiore e fiore riesce persino ad attaccare borse piene di polline su antenne così che insetto continuando la sua attività sessuale. Anzi l’insetto non riesce a riprodursi sessualmente nel periodo dei fiori delle orchidee che arrivano a eiaculare durante l’amplesso con la pianta tanto che femmine della vespa produce più maschi per compensare quelli che vengono soddisfatti dai fiori e non cercano le femmine.
Non solo orchidee ma anche drosofile su anum che le intrappola attirandole con “puzza” di frutta marcia e le impollina senza alcun vantaggio per l’animale che è solo usato dalla pianta.

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Chi è che avrebbe “vinto” quindi sulla terra?

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