Dal primo gennaio qualcosa è cambiato in cucina…Paolo!

Paolo, figlio di Mario e quindi nipote di Turiddo e Irene, che avevano rilevato la trattoria dagli zii Giulia (Gori) e Egiziano Barducci (Burde) negli anni ’50, ha preso in mano la direzione della cucina e, dimostrando che “buon sangue non mente”  e di avere ereditato in pieno il DNA della nonna, sta riportando a galla piatti e sapori di qualche anno fa….

Ecco riaffacciarsi la “zampa trippata”per esempio, la pecora in umido, la trippa in zimino, i pesci poveri ….

Un po’ di pazienza e appena arriva l’estate potremo gustare di nuovo il “sugo svelto”, che la nonna Irene faceva ai nipotini quando il contadino lì vicino le portava dei pomodori belli rossi colti da poco. Aglio, olio buono, basilico, l’aggiunta di ….. e in quattro e quattr’otto era pronto un sugo da leccarsi i baffi..
Passava l’omino a vendere ranocchi appena pescati e la nonna ne faceva una zuppa che sembrava un cacciucco da quanto era piena di sapore. Come dimenticare poi la “ciccia rossa”, che aspettava Paolo e Andrea la domenica sera, quando rientravano stanchi e infreddoliti dall’uscita coi lupetti? Anche questo piatto arriverà, arriverà.

La minestra “rosa” sta riprendendo il suo colore, e anche il castagnaccio è cresciuto in altezza, proprio come quello che faceva l’Irene e che le ricordava la sua infanzia, quando bambina andava con la sorella Giulia a raccogliere castagne nella Svizzera pesciatina e poi tornava a casa con una balla di marroni come compenso per l’opra svolta.

Non abbiamo fretta e piano piano Paolo saprà senz’altro fare qualcosa di buono, per esempio eccolo che spiega il cinghiale in dolce e forte di venerdì prossimo, abbinato nientepopodimenochè con il Sassicaia 2005!

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Come referenze potete chiedere a quelli che sono stati a mangiare a casa sua (tipo me insomma..). Forese, il suo primogenito, quinta generazione di “burdini”, ad appena 18 mesi già gioca a imitare il babbo con pentole e mestoli.

Paolo è anche un cuoco della generazione web e ha dato vita al progetto Ricette 2.0 ovvero ricette della tradizione ma commentate e “collaborative” con i clienti di Burde e i frequentatori del blog.