Di poesia in poesia, ecco “Bevo, mangio…invento!”

Se vi siete ripresi o siete ancora storditi dalla vena poetica di questo blog ecco in arrivo una novità che va ad aggiungersi alle categorie presenti su Vino da Burde. Sono qui a presentarvi “Bevo mangio … invento! Artisti a tavola da Burde”.

Come sanno i nostri frequentatori l’Arte da Burde è sempre stata una compagna continua delle nostre iniziative. Dalla pubblicazione del famoso “libro triangolare” di Pinocchio, curata da mio zio Fabrizio Gori passando all’esposizione berti pinopermamente di quadri nel ristorante (con opere di Vinicio Berti, Emilio Malenotti, Paolo Favi e tanti altri di cui vi parleremo con calma) fino alla raccolta antiquaria di oggetti storici toscani , non ci siamo mai tirati indietro di fronte a proposte e iniziative. Questa sezione del blog vuole quindi aprirsi a iniziative artistiche (non solo poesia ma pittura, musica…) dei nostri clienti che abbiano voglia di condividerle con  noi e che ovviamente… ci piacciano!!!

Da pochi giorni abbiamo aperto questo blog e ci fa piacere accogliere una proposta di un nostro assiduo frequentatore Filippo Iodice di pubblicare alcune delle sue poesie.iodice

Ovviamente gli abbiamo chiesto di proporci qualcosa almeno all’inzio, attinente al cibo e al vino ed ecco la prima delle poesie di Filippo che vi presentiamo (ovviamente non poteve trattare che di vino!):

Alla mia bevuta

Ineffabile,
vorticosa presenza nei miei pensieri.
Ti osservo scivolare lento
mentre ti inarchi sulla vitrea trasparenza.
La mia voce non riesce a parlare,
ovattata dal tuo sapore sulla lingua.
Il mio respiro è attutito,
dal tuo profumo nella gola.
Orgia di sensi,
sublime relazione tra corpo e mente
ma improvvisamente
tutto si schiarisce, tutto riesco a distinguere,
ogni sapore riesco a vedere…
…e poi ti verso ancora,
ancora ti voglio….

Filippo non è alle prime armi come credo si noti e infatti ha già pubblicato 3 libri di cui uno è disponibile anche online presso la Florence Art Edizioni dal titolo “Il tempo concesso”.

iice tempo concesso

E la poesia che da il titolo al libro a me è piaciuta tanto che ve la “regalo” anche se non parla di mangiare e bere…

Il tempo concesso

C’è un tempo
e ci viene concesso
per poter dire, avere attimi,
vivere.

Ci viene concesso tempo
senza sapere quanto.
Istanti, giorni,
anni.
Mai capiremo
se, il tempo percepito
era quello concesso.
Lo scopriremo
se, di un evento
realizzeremo la giusta fine.
Altrimenti,
continueremo a vivere un tempo
che in realtà più non abbiamo.

Ci viene concesso tempo
senza sapere quanto.
Guardando indietro
al tranello del destino
resteremo silenti, con i nostri pensieri
e non capiremo
se ci è stato sottratto tempo
oppure concesso.