Dolci compagni d’autunno: piccola ai dolci di stagione e i vini passiti d’Italia

L’Italia è una penisola meravigliosa con innumerevoli microclimi, vini e dolcezze da provare ad ogni angolo e d’Autunno ci si sente anche meno in colpa se si esagera un poco con le calorie, tanto il freddo ci aiuta a smaltirle. Ecco un piccolo grande itinerario tra piatti e vini dolci per meditare ma soprattutto stare in compagnia. Lo trovate in edicola su Business People e come sempre sul vostro iPad e iPhone…qui sotto solo alcuni rapidi assaggi!

Partiamo dall’Alto Adige, la nostra regione più estrema come lingua, tradizioni e cultura  ma anche la patria di vini eccezionali legati alla natura e ai suoi profumi in maniera particolarmente suggestiva. La gastronomia e i dolci sono tipicamente nordici e con molte ispirazioni austriache anche se sarebbe più giusto parlare di gusto tirolese. Tra i vini  possiamo provare in questi mesi il gioiello dolce più famoso ovvero l’Alto Adige Gewürztraminer Terminum 2009 Vendemmia Tardiva in abbinamento agli Zelten… Oppure provare di Tiefenbrunner l’Alto Adige Gewürztraminer Linticlarus Vendemmia Tardiva 2008 con i Kaiserschmarrn e il rarissimo moscato rosa con Colterenzio Alto Adige Moscato Rosa Rosatum 2009.
In Piemonte troviamo una pasticceria decisamente interessante, in cui le Nocciole del Piemonte IGP rivestono un ruolo da protagonista, come nei baci di dama, nella torta di nocciole e nella crema al Gianduia. Anche il cacao è fondamentale: basti assaggiare le praline, le pesche ripiene o il bunet (un budino a strati a base di cacao e amaretti). Tra i vini  i Moscato d’Asti leggermente meno frizzanti rispetto all’Asti ma con più sfaccettatture, un vino che sa anche invecchiare e stupire come nel caso del Moscato Vigna Vecchia Ca d’Gal e nel Moscato d’Autunno di Saracco, tra le DOC in ascesa da riscoprire non perdetevi la rinascita di un grande vino come l’Erbaluce di Caluso Le Chiusure 2010 di Camillo Favaro e il commovente vino di Ezio Cerruti da Castiglione Tinella (7 ettari tra Langhe e Monferrato) ovvero il Sol Moscato Passito coltivato a pià di 400 mt di altezza capace di raccogliere l’essenza dolce e struggente del moscato senza ricorrere a stilemi di piacioneria più facili.

Scendendo a sud la Sicilia è terra promessa di prelibatezze a partire dai formaggi soprattutto da pecora, il caciocavallo, il ragusano, il Belice e il Piacentino abbinabili con uno dei tanti passiti dell’isola, per non parlare del grande universo Marsala, un vino poco considerato e purtroppo mai troppo citato come vino adatto alla conversazione e al relax. Ma l’apoteosi sicula arriva certamente con i dolci veri e propri  per cui la Sicilia è famosa in tutto il mondo: dalla cassata ai cannoli, dal cioccolato di Modica alla pasta di mandorla. Qui per essere più originali della media e non andare sempre a Pantelleria vi proponiamo il sontuoso Sultana di Feudo Maccari 2010 , un Moscato prodotto a Noto Penetrante e dolcissimo,  caldo e ricco, Albicocca e arancio, miele d’acacia, bocca sapida croccante, bel finale agrumato.  Vi invitiamo quindi ad andare nelle Lipari, isole dalla selvaggia e struggente bellezza al riparo del vulcano Stromboli magari sorseggiando un Florio Malvasia delle Lipari 2009 e l’inconsueto  Capo Faro Malvasia 2010, un passito sapido e intenso dal naso di zagara e ginepro, dalla bocca dolce ma stimolamte, larga, affatto calda, non solo da dolce ma anche ideale come aperitivo con ricotta e un cappero sopra e magari un gambero crudo.

La Toscana è una regione immancabile se si parla di vino ma molto meno accattivante almeno all’apparenza se invece si parla di dolci dove non ha la ricchezza del resto del menu, ma si annoverano comunque molti prodotti da pasticceria come i Brigidini di Lamporecchio, il Buccellato di Lucca, i Cantuccini di Prato, i Cavallucci e Ricciarelli di Siena e il Panforte nelle sue varianti. A tavola tra poco inizia la stagione del Castagnaccio da sempre abbinato al Vin Santo tradizionale del Chianti o delle altre zone che lo producono come quella di Montepulciano che ha visto nascere nel tempo gioielli come il Vin Santo Avignonesi e che non ha mai perso la sua vocazione con altre piccole meraviglie come il Dolce Sinfonia di Bindella ottenuto da uve Malvasia Trebbiano e Pulcinculo, un uva bianca simile al Grechetto della vicina Umbria.  Sui biscotti potreste rivolgervi all’Isola d’Elba, ex gigante nella produzione di vino toscano (almeno a metà dello scorso secolo) dove viene tuttora prodotto uno dei gioielli dell’enologia toscana ovvero il dolce passito Aleatico dall’omonimo vitigno rosso aromatico come  l’Alea Ludendo della Fattoria delle Ripalte fondata nel 1896 dal Conte Tobler, nobiluomo svizzero amante dell’Italia, tenuta rinata nel 2002 con dodici ettari di nuove vigne occupano ora le migliori posizioni della Tenuta.
Risalendo siamo in Emilia Romagna che in chiusura di pranzo ha come formaggio caratteristico il parmigiano reggiano, che quando è giovane si trova bene accostato a vini bianchi secchi (anche frizzanti come il Pignoletto Righi DOC Reno), mentre, più stagionato, va accompagnato da vini rossi e morbidi, come un Merlot o per stare sugli autoctoni qualche grande Sangiovese di Romagna come quello di Paolo Francesconi Sangiovese Superiore Limbecca 2010 o il grande emergente Gabriele Succi con il suo Monte Brullo Riserva Superiore 2009, vino di sole e di bosco, irruento come molti romagnoli ma sanguigno come i migliori di loro. E per i dolci ciambella bolognese, le crostate, la spongata (pasta frolla con miele, pinoli, uva passa e frutta candita), il panpepato, le frittelle di riso e la crema fritta ma questi vanno di preferenza abbinati all’Albana di Romagna Passita Gallegati Regina di cuori 2009.

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