Enogenio 2009: “che di dolcezza i sensi lega”

Non c’è bisogno di scomodare il Petrarca per ricordare la bellissima degustazione alle Terme del Tettuccio di Montecatini (qui tutte le foto) però uscire dalla sala con ancora nei sensi la straordinaria aromaticità e incanto di Yquem 2003 che quasi riassumeva in sè metà dei vini appena assaggiati e trovarsi davanti questa scritta è stato un momento davvero emozionante. Poi la musica, il pianoforte, la tranquillità di un pomeriggio di sabato toscano termale…come rinascere in pratica con sensi nuovi.

Qualche vino da brivido, quasi niente al di sotto delle attese, tante sensazioni  e momenti da fissare il prima possibile. Ecco le mie note:

Bollicine (Cristiano Cini La Nuova Tagliatella, Arezzo)

Bellavista Vittorio Moretti Franciacorta DOCG 2001
Riflessi brasiliani (verde oro) bollicina finissima, tiglio e biancospino, talco, nocciola, nota quasi mentolata da caramella balsamica ricoperta di zucchero (tic tac?) nota iodata minerale interessantissima, lieve affumicato, biscotti, frutta secca, bocca molto tagliente, pochissimo dosato, acidità pungente, spumeggiante in bocca, intenso non persistentissimo ma di una piacevolezza rara. Sarà anche artigianale (tutte le fasi sono a mano compreso il degorgement effettuato alla volèe) ma ognuna perfetta.

Bollinger RD 1997
Spiaggia, anche nel colore molto dorato,note quasi di mare, fiore dell’agrume, mela matura, tropicale spinto, dado di carne, ginestra, pesca gialla, pasta frolla, mandorla tostata,mineralità, bocca sapidissima, molto corpo e intensità persistente e dinamico, agrumato di pompelmo, finale quasi aspro da carica acida, sapidità delicata (dopo due minuti, quasi…)

Cristal Rosè 2002
Lieve rosa salmone, acidità bella, fragola da caramella charms, ribes, rosa, arancia sanguinella, charms lampone, dolcissima al naso, ampio floreale, albicocca matura, tostatura e quasi tabacco dolce. Bocca piena, candita, tagliente, ancora in boccio nella sua evoluzione, acidità altissima, ma si sente lo spirito dentro che sarà qualcosa di grande. Finale nell’agrumato.

Salon 1996
Imponente massa di profumo, erika, salvia, florealità enorme, nota sapida, quasi marina, nocciolina tostata, pinolo, pesca bianca croccante, crostata di pera, frutta cotta con vaniglia, burro fuso, naso da montrachet n di borgogna, . Bocca di una cremosità inaudita soprattutto con l’acidità che lo sostiene e lo esalta, acidità altissima che si fonde con una sapidità lunghissima, ne risulta comunque un vino decisamente compresso in questa fase. Finale citrino e minerale, si sente un vino ancora nella sua fanciullezza, e decisamente molto più giovane in bocca che al naso, chiusura affumicata e di yoghurt agli agrumi, Impressionante. Punto.

Dom Perignon 1995 Oenoteque
crosta di pane toast, caffè appena macinato, zafferano, cannella,pepe bianco, ginestra, agrumi, nota di vermouth bianco, alloro, felce selvatica, leggerissimo bosso, muschio, Bocca lieve e in punta di piedi ma quasi commovente tanto è dolce,delicata, fruttata bianca, pienissima ma mai invadente, spezia, tamarindo, leggero agrumato. Ma il vino è tutt’altro che leggero anzi ha una forza straordinaria che riempie con prepotenza il palato, ma sa farlo con stile e quindi non perde mai un filo di eleganza. Stato evolutivo perfetto e godibilissimo.

Vini Bianchi (Simona Bizzarri, la Nuova Tagliatella)

Chateau Grillet 2003
Naso di gesso, muschio, thè bianco cinese, sentore vaporoso di cipria, albicocca, erbe di campo, ginestra mediterranea, pesca bianca,  fieno, canfora, vaniglia, bocca pienissima corposa, intensa, avvolgente e persistentissima ma quasi sciocca (sciapa) che lo rende davvero inusuale, finale di lychees incantevole ma mai troppo dolce, alcol un pò presente.

Coulèe de la Serrant Nicolas Joly 2002
Giallo dorato quasi ambrato, ossidativo, naso di caramello, di albicocca stramatura, fico secco, melone di pane, miele di tiglio, marmellata di pesche, naso simile ad un semillon del sauternes o un tba da riesling, spezia fine, zafferano, curry.  Bocca sontuosa, minerale, acida vitale ma polposa, pesca gialla matura, albicocca, tufo, sapidità bellissima, equlibrio innato, vino da bere e da assaporare ogni istante.

Trebbiano d’Abruzzo Valentini 2005
ng? Proviamoci ma è dura…naso di pepe, un pò ridotto persistente, chiodo di garofano, erbe, fieno, mela gialla. Bocca molto acida, vino ancora quasi non valutabile. Di sicuro un vino da seguire con interesse ma che come spesso accade sfugge alle normali caratterizzazioni dei vini bianchi,

Chateau Rayas 2005 Chateneuf du Pape
Granache blanc e Clairette , frutta tropicale maracuja,timo, lychees, tiglio e soprattutto acacia e miele di acacia ma in generale non espressivissimo, ma suadente e delicato,  bocca sapida e minerale, leggero floreale, frutta bianca, noci pesca, nota ammandorlata. Non lunghissimo ma grande corpo e intensità, un pò irruento ma è il suo carattere, e ci piace così, ci mancherebbe.

Vini Rossi (Maurizio Zanolla, Accademia dei Palati, Firenze)

Domaine Gauby Cotes du Roussilon Villages 2005
Grenache (45%) e Carignan (45%),syrah e Mouvedre (5% ciascuno) con Carignan da un vigneto di oltre 100 anni, zona sotto i Pirenei, ma sul mare clima particolarissimo, boschi e sole, acqua, vigneti antichi. Rigoroso bio, nel vigneto solo cavallo, non si va se si è malati, uva scossa per raccogliere insetti e altro prima di pressare e poi si riportano nel vigneto… Colore vivo e vero, mirto e bacche rosse e nere, alloro e felci, ciliegia croccantissima, forza in alcol notevole, poutpourri floreale, speziaTURA gradevole pepe bianco e nero, grande estratto ma acidità naturale lo tiene su. Vino non imponente, bevibilissimo, mediterraneo e accattivante.

Penfolds Grange Hermitage 1985,

(bottled 1987 (99% syrah, 1% cabernet )
Okay, mettiamo da parte tutto quello che pensavamo di sapere sul vino down under. Colore ancora vivo e puro, granato e vivace, naso crudo di carne ferroso, di marmellata di prugne, di cardamomo, balsamico, dolce vaniglia e cannella, chiodo di garofano, marmellata di arancia, rosa, bocca stupenda e lunghissima, decisa e penetrante di prugna e marmellata di mora. <botti di quercus alba americana, più passaggio di ossigeno e più note aromatiche da legno, lacca, spezia, smalto, antiquario. <acidità ed equilibrio mirabili, vino quasi commovente, caldo ricco e avvolgente, morbido senza essere eccessivamente polposo.

Gaja San Lorenzo 2006 Langhe Nebbiolo
Colore pieno e quasi deciso, naso nebbiolo tipico rosa ciliegia in confettura, floreale ampio, humus, appena sporcato da note dolci da barrique, intenso e un pò di alcol al naso che ci porta fragola, mirtillo e susina matura. In bocca quasi non si tiene con tannini affilatissimi, taglienti che lo rendono quasi imbevibile da solo, caldo in bocca ma acidità bilancia quasi perfettamente, intensità e persistenza. Notevole ma non così devastante, è in ogni caso.

Messorio Le Macchiole Toscana IGT 2005
Merlot in purezza, colore pienissimo ovviamente e vivo, naso compresso di cassis, mirtillo, ribes rosso e nero, mortelle e camemoro (cfr scaffale marmellate ikea), anice, coriandolo, speziatura bellissimeì. Vengono usate anche barrique piccole (< di 225 litri). Bocca giovane ovviamente e tannino serrato, destinato comunque a grandi cose, finale fruttatissimo, sapidità a livelli notevoli, morbidezza ancora da arrivare, ci vorrà quasi un decennio, macchia il palato senza ferire, conquista con un carattere molto maschile che scombussola l’idea dei merlot toscani. Finale un pò affumicato e speziato, lungo.

Amarone della Valpolicella Dal Forno 2003
Oltre 45 gr/lt di estratto secco, naso di anice, mirto, prugne, bacche, mirtillo fresco, ciliegia, ginepro tipico, marmellata di fragola, bergamotto, orzo, caramella inglese rabarbaro, il tutto in una versione però fresca, cacao, caffè, tostature, felce di bosca. <bocca viene quasi asfaltata quando è così giovane, tannino un pò aggressivo, robusto e deciso, alcol alto ma si avverte estratto alto che bilancia (quasi…).

Vini Dolci (Andrea Balleri Grotta Giusti Monsummano Terme)

JJ Prum 1999 Auslese Wehlener Sonnenhur
5 ettari di grande Mosella, riesling ovviamente, idrocarburo, sulfureo, uvaspina, albicocca piessima, pepe bianco, zenzero, , freschissimo, quasi frizzante, sapidità candita di limone, maracuja. Grandissimo e giovanissimo, avrà un grande futuro ma già adesso lo si beve con enorme soddisfazione, provocatoriamente lo si potrebbe anche servire sugli antipasti…

Jardin du Babylon Jurancon
Didier Daguenau nei Pirenei per cercare di fare un grande vino dolce da Petit Manseng, vallata stupenda, un giardino, giardino che note floreale di tiglio dolce, si sente gesso e minerale che emerge, cipria, canfora, talco, pesca, mango e papaya, lussureggiante. In  bocca  dolce, dolcissimo ma si sopporta eccome, acidità bella naturale, estremamente bevibile e dinamico grazie anche alla sapidità. Un incanto che richiama il giardino dell’etichetta e rievoca paesaggi floreali sontuosi, davvero.

Icewine 2004 Vidal Niagara Peninsula
Giallo quasi ambrato, naso candito di albicocca, quasi pomodoro, dattero e fico, zenzero, resina di pino, miele di tiglio,un bellissimo e particolare tartufo bianco, il tutto brillantissimo. Bocca dolcissima quasi eccessiva, una esperienza più che un piacere, retronasale di confettura di pesca e spezia che però non affascina certo come il naso.

Chateau Yquem 2003 Lur Saluces
Monumento mondiale da Unesco, uguale come a sè stesso si dice con enfasi però come lo si può definire diversamente? Già all’occhio ha un colore candito giallo pienissimo che rivela un estratto incredibile e una lucentezza di aromi che ritroviamo subito al naso, noti grasse iodate, di ginger, di mandorla, di cocco, leggero smalto, lytchees, pesca in confettura, affumicato e leggero idrocarburo, tostatura di mandorla, accenno di caramello, zafferano in pistilli. Bocca imponente, ricca, quasi esplosiva, decisamente oltre le righe e le misure, finale interminabile.
Ma ovviamente, un bimbo in fasce…

Commento finale…
Grande degustazione e ottima scelta dei vini, purtroppo una sala un pò troppo calda e un servizio dei vini lontano dagli standard Bibenda con ordine di servizio dei vini costantemente sballato che costringono a chiedere più volte conferma del vino nel bicchiere.
In ogni caso, ce ne fossero una al mese di degustazioni così sarebbe uno spettacolo e per 180 euro vi risparmiate mesi di degustazioni a vuoto. Speriamo che Enogenio continui e complimenti ad Ais Toscana che continua a credere nei grandi eventi e nella “alta” formazione dei suoi sommelier!