Eric Asimov scrive la “fondazione” del godere nel bere vino, e ci spiega perchè Parker è così importante per gli Americani

“Sometimes a great Beaujolais is a better choice than La Tâche” dice Nathan Vandergrift, ricercatore di statistica all’ University of California. E nel bellissimo post sul NewYork Times, Eric Asimov , curatore del blog di culto The Pour nonchè nipote del GRANDE Isaac Asimov, pone una questione fondamentale ovvero che la componente meno studiata e più sottovalutata nella valutazine di un vino sia proprio la nostra testa e in genere tutto ciò che non il vino in sè, quindi ambiente, compagnia, luci, suoni, rumori, musica, stato psicofisico, umore. Tutti elementi che magari siamo abituati a pensare come abbinamenti al vino e non a fattori che ne cambiano radicalmente la percezione. L’esempio che Eric riporta del vino incantevole bevuto in Toscana tra le colline che non ha lo stesso sapore a casa propria (negli USA) credo chiarisca tutto. E altrettanto interessante è la descrizione che fa dei Winephobic ovvero di quanti sono terrorizzati al momento dello scegliere un vino sul fatto di “sbagliare” e fare così una brutta impressione sul capo o, peggio credo, sulla LEI/LUI della situazione. E quindi ecco che i punteggi di Parker e simili vengono in soccorso cercando di soppiantare ogni elemento soggettivo e ambientale nel processo di fruizione del vino.

L’argomento merita attenzione e discussione secondo me e in teoria taglia pure la testa al toro di tante discussioni sui punteggi delle guide…o meglio ci fa capire che godere e apprezzare il vino, come tantissime altre faccende (si, sesso compreso) è una questione di TESTA più che di altro. Altra riprova che la testa non serve solo a dividere le orecchie e tenere appeso il tastevin.

Direi anche appunto che porta pure acqua al mulino di noi sommelier, che dobbiamo cercare non solo di presentare belle etichette, ma far vivere un pò di emozioni, che è quello che il cliente ci chiede poi in fondo se decide di spendere per del vino.

E allora diciamo, meglio un Beajoulais presentatovi da un grande sommelier che un La Tache versato da una persona qualunque…

Via DrVino e Mondosapore