Grandi Vini, Contrade e polemiche senesi: a Siena non si può bere bene e responsabile (o forse si, aggiornamento)

Una delle principali novità di una iniziativa culturale come Vino & Contrade (ovvero grandi produttori a presentare i propri vini nelle tradizionali cene contradaiole  estive  a Siena)  era proprio il proporre una modalità di consumo consapevole e “slow” in opposizione ai classici “fiaschi di spugnaccio e limoncello al gasolio“. Però la questione, messa così, non è piaciuta al Corriere di Siena e oggi monta la polemica.

Ma davvero servire Montevertine e Caparsa ad una cena in contrada istiga all’alcolismo? Noi pensiamo di no e martedì sera l’atmosfera e il modo di consumo del vino è stato del tutto paragonabile ad una degustazioni tecniche “professionali”: vino servito con calma, due dita neanche per ciascuno degli 8 vini presentati, sputacchiere presenti sul tavolo e il tutto in circa 3 ore di cena. Praticamente anche volendo, visto che bottiglie non erano lasciate sui tavoli, impossibile berne di più. E ogni vino raccontato, presentato e accompagnato dai produttori che presentavano le loro etichette in un contesto dove in genere appunto “basta che si beva”. La discussione va avanti  soprattutto sulla bacheca facebook di Davide Bonucci (dove potete leggere l’articolo che condanna la manifestazione come un “modo veloce per fare il pieno“) ma speriamo che si vada presto oltre e che il Corriere stesso cominci a proporre qualcosa in materia.

Intanto ecco i pericolosissmi vini che abbiamo degustato, sprezzanti del pericolo di invitare all’alcolismo:

Mustiola Palazzo di Piero Sarteano Rosato sangiovese 2010 12%
Mela Golden pulitissima, fragola acerba, filo di rosa canina. Bocca tranquilla e fresca, finale quasi dolce. 73

Baron’Ugo 2007 Monteraponi Chianti Classico Riserva
Terreno Quarzo e alberese, esposizione sud est , minerale quasi sfacciato, floreale sontuoso e fruttato tra fragola e ciliegia, chinotto, bocca dinamica e polposa, molto maschile e personale, in bocca ha una vena balsamica impressionante e persistenza seria. Roccioso e freschissimo, grande bevuta. 95

Val delle Corti Chianti Classico 2008
Scuro e deciso, menta timo ed erbe aromatiche poi tanta frutta, arancio candito e sensazione salina, bocca ancora chiusa e arricciata ma fresca succulenta e che invoglia alla scoperta. Finale come una frustata, ma di quelle che non scanzi volentieri. 91

Montevertine IGt Toscana 2006
Calmo e riflessivo ma di una eleganza innata, viola, minerale, ribes rosso e ciliegia matura, bocca dritta ed elegante, saporosissimo e persistente, dissetante e ricco, ti coccola in ogni istante della bevuta. 90

I Fabbri Terre di Lamole Chianti Classico 2008

Sangioves e canaiolo, legno, fine delicato effettivamente d altura, floreale e roccia, bocca citrina e dinamica, molto semplice diretto e beverino di quella rusticità lamolese che t incanta. 83

Podere la cappella Chianti Classico 2009 docg
Ciliegia e Spezia fine, ricco e caldo come timbro, bocca appuntita e sapidissimo, beva semplicissima e accattivante, vispo e delicato, si sente l annata e la mano felice (e un caso raro dove un poco di merlot non guasta l’insieme, anzi). 85

Ugiero Monteraponi Merlot Igt 2008
Subito balsamico, ginepro , Erika, miele di castagno, terriccio, mirtillo fresco, bocca asciutta leggermente strozzata, territorio tiene a bada l esuberanza del vitigno e il risultato è un vino personale e territoriale. 83

 

Aggiornamento:

Il Corriere torna parzialmente sui sui passi e ospita un intervento chiarificatore di Davide Bonucci (clicca per ingrandire):