Il prezzo del bicchiere, piccola indagine dietro i costi del vino

Al giorno d’oggi scegliere il  locale giusto, magari sfogliando le decine di guide del settore, non basta più per essere sicuri di una grande cena. L’argomento vino è uno di quelli sui quali non possiamo farci trovare impreparati di fronte ai nostri commensali (specie se è solo uno…) e quindi ecco come comportarsi con la carta dei vini, cosa leggere, cosa notare e come relazionarsi con il sommelier di turno.

E possibilmente come fare ad evitare brutte sorprese in termini di spesa e soddisfazione, ecco di cosa parlo questo mese nel mio articolo indagine su Business People di Aprile.

La vendita del vino è un atto a metà tra la scienza, la trattativa d’affari e la psicologia applicata in quanto una singola scelta (spesso una bottiglia basta per una cena fino a 4 commensali o si preferisce non cambiarne più di un tipo se siete all’antica per cui “non si mescolano i vini”) deve essere un buon abbinamento per i piatti che avrete scelto, deve creare la giusta atmosfera e non ultimo deve avere un prezzo che sia percepito non troppo elevato in relazione alla soddisfazione che porta con sè.
In una lista di vini ben fatta, il fattore prezzo è uno degli elementi più chiari e aiuta a capire che tipo di vino vi troverete davanti. Ma cosa ci possiamo aspettare da vini in carta sotto i 30 euro? oppure sopra i 50?

Piccola digressione sulle zone italiane dove abita il rapporto qualità prezzo e poi due consigli su come comportarsi con il sommelier al ristorante, una piccola guida per essere tranquilli al momento della scelta e supportati in pieno.

Infine, parliamo di prezzo sorgente , cosa significa e come possiamo usarlo.
Da uno studio di Luigi Pittalis della società di consulenza Brogi-Pittalis  si legge che nel prezzo sorgente sono compresi i costi fissi di produzione (ammortamenti dei macchinari, affitto di locali, parte dei salari e stipendi, ma anche consulenze enologiche e tutto ciò che rientra nella gestione ordinaria della cantina, mutui) più i costi mobili del lavoro per la coltivazione e raccolta dell’uva  e la sua vinificazione (manodopera, botti, apparecchi enologici) e quelli inerenti il confezionamento (tappo, bottiglia, etichetta, capsula, retro etichetta). Ma quanto significa in termini monetari?  Facciamo due calcoli e scopriamo quanto costa realmente “fare ” una bottiglia  di Petrus e un di  Dom Perignon…

Come consigli finali, come sfruttare la carta dei vini al bicchiere e i percorsi di degustazione al calice, un modo di risparmiare divertendosi e assaggiando, vediamo come funzionano!

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