In morte di un ristoratore: Sergio Guidi, due parole da Lorenzo

Il testo che trovate viene dal mio collega Lorenzo Guidi, stesso cognome ma nessuna parentela. Non conoscevo Sergio e non posso immaginare cosa lo possa aver spinto a suicidarsi, oltre ai debiti e chissà cos’altro. Ma insieme a questo messaggio,  caldo e appassionato, gli giunga il mio augurio di aver trovato la pace e che tutte le persone coinvolte in questa brutta storia riescano a risolvere i problemi che hanno portato ad un gesto così disperato.

Il titolo de La Nazione come al solito e’ inclemente e ridondante ma purtroppo ti fischiano le orecchie:suicida un ristoratore strozzato dai debiti!!! Era un mio amico,aveva lavorato x me ed era un serio professionista,aveva perfino il mio stesso cognome.
Ci scherzava sul cognome tanto che ogni volta tentava invano di farmi capire il funambolico giro di parentela che ci legava!Ha deciso di andarsene una notte salutando i suoi unici amici e familiari:i dipendenti e chiede perfino scusa alla direttrice di banca per quello che ha deciso di compiere!!!

Quello che piu’ mi ha toccato in questa storia e’ la dignita’ dimostrata da sergio in tutto questo.Lui non era uno che non pagava,lui non era uno che non manteneva la parola,lui non era uno che se ne fregava degli altri.Lui credeva nel suo lavoro e lo amava!Mi viene in mente la scena della film “La vita e’ bella”quando lo zio del protagonista mentre si sta spogliando per entrare nelle camere a gas fa inciampare una SS e le dice “mi scusi Madame!”.

Si parla e si scrive sempre e troppo delle stelle e mai delle stalle, cioe’ di quella gente che anche se ama questo mestiere non ce la fa, e brucia e si brucia nel sogno di dar da mangiare alla gente.

Onore a tutti loro! Onore a Sergio Guidi!