Isola d’Elba, nel piatto e nel bicchiere

Non solo la ormai rinomata Palamita ma anche specialità storiche e povere come la Sburrita, sorta di zuppa di metà mattina per rinfrancarsi delle fatiche del lavoro e giustificare il primo bicchiere di vino e lo Stoccafisso alla Rienese, un piatto semplice ma gustoso e completo con rimandi di sapori ideali per valorizzare profumi e armonie dei vini dell’isola. Scopriamo alcune ricette con  Paolo Gori dopo la cena elbana in Trattoria. Ecco Paolo che nel video ci racconta in breve le preparazioni:

 

Sburrita Baccalà

Antonio Arrighi, delegato AIS elbano ma anche viticoltore, ci racconta cosa significa fare vino sull’isola e di come sia una continua sfida con il clima e la maturazione soprattutto quando si tratta di provare a fare vini eleganti e profondi e non solo piacevoli per i turisti che ogni anno invadono l’isola. Vari terreni e tanti microclimi per un terroir storico e molto più famoso cento anni fa che oggi è  ancora da definire e scoprire in dettaglio.

 

 

E infine ovviamente il vino di Napoleone, l’Aleatico e le sue prospettive oggi. Il fascino e la seduzione di questo vitigno aromatico da Napoleone ai giorni nostri ha sempre cavalcato i secoli senza perdere smalto ma va anche detto che l’importanza relativa sul mercato italiano è andata progressivamente diminuendo negli ultimi 50 anni. Oggi che i passiti si producono ovunque la riscoperta di questa varietà autoctona dall’inconfondibile aroma e capacità merita una nuova riscoperta da parte del pubblico e nuovi scenari produttivi anche perchè si presta anche a rosati e passiti “secchi” non solo dolci e avvolgenti. Capiamo con la voce di Antonio Arrighi cosa significhi ancora oggi l’Aleatico per l’Isola d’Elba.