La disfida del Lampredotto: tutto quello che è successo al Serendepico tra spannocchia, lingua e quinto quarto vario

Diciamo quasi tutto visto che sono state 4 ore intense e saporose come i piatti che si sono avvicendati sui deschi, una sfida partita per gioco e cresciuta nell’interesse di tutti e sotto lo sguardo curioso e apprensivo di tanti, non solo due città ma una regione quasi intera. E Luca Cai e Damiano Donati da par loro e tutto lo staff del Serendepico sotto la luce di un Lido Vannucchi in grande spolvero, hanno giocato seriamente.

E i risultati si sono visti. Il posto già di suo in una giornata spazialmente solare e limpida varrebbe il viaggio con il laghetto con il cigno nero e la passerella in mezzo alle acque dove si può anche pranzare volendo e tutto il contorno tra prati, una SPA dolcissima e i vigneti della Tenuta di Valgiano tuttintorno, non so se mi spiego.

 

Il Serendepico poi ti accoglie con un piazzale perfetto per i ritrovi, i saluti e gli abbracci e, almeno da Firenze, ci sono davvero tutti i foodies più incalliti e competenti più chef stellati (Marco Stabile per esempio) e tanti altri personaggi.

Manca Aldo Fiordelli, che ha rinfocolato la sfida con un bellissimo sonetto che viene declamato ad alta voce dal primo fiorentino a tiro:

 

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=GZVT3_0AqBs[/youtube]

Spiace non ci sia Aldo ma la giuria tecnica sul cibo è comunque quanto di meglio si poteva volere con i responsabili della guida Osterie d’Italia (che ci hanno presentato la nuova app iPhone della Guida, davvero notevole e consigliatissima ne parleremo presto), molti giornalisti fiorentini (Paolo Pellegrini La Nazione, Giuseppe Calabrese La Repubblica, Sandro Bosticco) toscani ma di livello nazionale come Eleonora Cozzella (bello il suo tweeting continuo dei piatti) e molti personaggi del web con Leo Ciomei, Fabrizio Scarpato, Lorenzo “Linguini” Sandano  and many others…

Lido Vannucchi enuncia il funzionamento della sfida:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=BTaVNrW-I6U[/youtube]

Arrivano i piatti e subito parte Damiano con il suo lampredotto dalla cottura non precisissima ma con due salse, una verde e una al pomodoro molto intriganti che mettono un poco in crisi il vino in abbinamento, ovvero il Lato B Merlot vinificato bianco (rosato quasi) di Tenuta Lenzini (ve lo ricordate?).

Sapido e divertente il vino ma forse pecca di corpo e finale per tenere a bada il tutto e specie sulla salsa verde va ovviamente in difficoltà (per la salsa verde ci vuole un vino particolare come il Bucce Ansonica di Poggio Argentiera che ha presentato i suoi vini come guest).

 

L’antipasto di Luca è sontuoso e ricco con il totano di bosco, la lingua con il sugo al midollo e la polpetta di lampredotto, tre classici ottimamente eseguiti e che se la cavano molto bene con la Cuvèe Vittorio Moretti 2004 di Bellavista, sempre un signor vino ma bisognoso di essere atteso ancora un poco.

Passiamo ai primi e anche qui Luca stacca un poco Damiano con una lasagnetta al lampredotto agrumi e pistacchi che chiama la Sicilia e difatti nel bicchiere casca il Catarratto di VeroVini per un abbinamento aromatico ed emozionale che abbraccia Toscana e Sicilia con rimandi sapienti e curiosi. Damiano presente un ambizioso risotto con testina di vitello che però ha una cottura notevolmente curata mentre manca di decisione per la testina un poco troppo delicata. E quindi anche l’inedito Tenuta di Valgiano bianco fatica un poco a trovare la sua dimensione.

Tutto a posto invece nella sontuosa preparazione posta come secondo piatto ovvero una Lingua cotta a bassa temperatura spadellata con patate rifatte con senape e verza alla liquirizia, piatto monumentale ed eseguito alla perfezione senza cedimenti e maestria assoluta, reso indimenticabile dall’abbinamento per noi giuria tecnica vino, migliore ovvero il Melograno 2009 di Podere Concori, uno dei migliori vini d’Italia, non solo biodinamico! Il pepe del syrah condisce la lingua e gioca con la liquiriza e tutte le note balsamiche e terrose se la vedono di rimando con patata e senape appagando in maniera speciale ogni senso, notevole.

Il piatto di Luca, anticipato da Aldo, è geniale con la spannocchia servita con burro di capra, tartufo e fagioli conditi con l’olio nuovo, piatto forte e delicato con una componente aromatica sontuosa che purtroppo in bocca non si conferma appieno giungengo ad un passo dal capolavoro. Ma l’abbinamento con il Nobile di Montepulciano di Bindella aiuta a completare il piatto e il godimento è assicurato…

Capitolo dolci che conclude la giornata in maniera egregia con un buon creme caramel alla farina di castagna forse un poco ostico e un buonissimo Panettone di Patate di Damiano che strappa applausi. Mentre la giuria del cibo si riunisce, quella vino è pronta a dare il suo verdetto ed eccolo nella voce di Fabio Pracchia di Slowine:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=6J0G7UzlrGI[/youtube]

Tempo di baci abbracci ma soprattuto di verdetto che vede di pochissimo trionfare  per quanto riguarda la giuria tecnica Damiano Donati nel tripudio dei lucchesi mentre Luca Cai vince ai punti nella giuria “popolare” tra quandi pranzavano nella sala accanto.

Potento fare un percorso ideale in effetti avremmo visto anche noi una certa alternanza con il tris di Luca come Antipasto e la sua lasagnetta come primo poi spazio a Damiano con lingua e finale dolce con il panettone.

Un pranzo regale servito benissimo in una atmosfera genialmente costruita ed eseguita, un ottimo modo per portare la discussione sulla nobiltà del quinto quarto e sui tanti percorsi da immaginare ancora sulle preparazioni adatte a queste carni un tempo di scarto e oggi preda di tanti gourmet. Luca e Damiano hanno fatto del loro meglio e meglio ancora sapranno fare, la riscoperta del lampredotto e dei suoi cugini di quinto  grado è appena iniziata!

[foto Lido Vannucchi e Eleonora Cozzella]

Aggiornamenti: sugli esiti della sfida, polemiche alla toscana immancabili, qui a cura di Aldo Fiordelli.