La Mezzanotte di Barzaghi, un Sangiovese schietto da botti di “seconda mano” per il fingerfood di Burde!

Okay, “seconda mano” è una invenzione della tipografia di Mattia che non metterebbe mai il suo amato Sangiovese in siffatte barrique come invece recitava sul depliant del nuovo vino presentato ieri in saletta da Burde.  Saletta riempita di stuzzichini e proposte di cucina toscana quanto possibile fingerfood.

E come è andato il battesimo del piatto per questo vino?In effetti c’è da dire che quel poco  di legno (barrique di secondo passaggio)  ha fatto benissimo a questo vivace Colli Senesi  (ma che esce come IGT) che smorza certi eccessi giovanili per presentarsi bevibilissimo e dal bel carattere in tavola. Immaginatevi un Pian del Ciampolo meno dolce e con un filino meno di corpo e ci siete vicini.

Per l’occasione la tavola è stata ritrovo di molti ristoratori fiorentini, colleghi vecchi e nuovi (Borgo San Jacopo, Osteria della Trippa…) per degustare insieme e mettere alla prova appunto  questo Mezzanotte, nuovo nato in casa Zeta Project, un Sangiovese schietto e diretto fatto per essere bevuto con semplicità e senza troppe preoccupazioni su molti piatti toscani.

Che per l’occasione dicevamo sono stati proposti in versione fingerfood o comunque “portatili” (le ricette nei prossimi giorni, le foto per ora qui).  Quindi ecco il cibreo, una passatina di ceci con finferli, un risotto semplice di zafferano e guanciale e i necci con la ricotta, con nel mezzo “ovviamente” ribollita, porrata medioevale e maialino arrosto a riempire lo stomaco. Il Mezzanotte si è prestato bene al gioco e soprattutto sul risotto con guanciale e sul Maialino ha dato bella prova di sè.

Per gli altri piatti, le due collaudatissime Vernaccia Zeta e Impronta hanno giocato benissimo la loro mineralità risultano mai stancati e sempre bevibilissime, nel pieno stile Zeta!

Ne abbiamo ancora 3 bottiglie di Mezzanotte qui da Burde per un test-drive da parte dei clienti, se volete provarlo chiedetene un bicchiere in sala, ovviamente è offerto!