Le età della Vernaccia con Leonardo Romanelli e Walter Sovran alla Casa della Creatività

Finalmente una degustazione che céntra un obiettivo preciso ovvero definire quello che è lo stile Vernaccia di San Gimignano e che cerca di mettere in luce sentori profumi ed evoluzione (possibile? auspicabile? evitabile?) di questo vino, il primo ad essere DOC in Italia.

Se ne discute da anni ma solo negli ultimi 5 l’impegno di Walter Sovran, ieri presente e attentissimo alle indicazioni della platea (davvero molto qualificata e interessata con degustatori di guide e riviste italiane e straniere) ha cominciato a stringere il focus attorno alle questioni principali.Che poi sono : “Esiste un carattere tipico Vernaccia e diversti stili di produzione oppure la mano dei produttori soffoca l’espressività del vitigno?” e l’altro ” Ha senso il prodotto Vernaccia Riserva?”.

Per scoprirlo , 23 campioni dal 2008 al 2004 con esempi molto significativi di stile. Ecco i vini che ho degustato (i primi 6 me li sono persi, scusate!!!) sotto la guida di Leonardo Romanelli, il rosso.

Poggiarelli 08 Signano
Quasi cedrino, erbe aromatiche, minerale, simile sauvignon denso ricco ma finisce scorza di limone. 82

Teruzzi puthod 08
Chiuso ma più fruttato, più salvia, pietra bagnata, un pò austero, corto, non si allarga troppo finisce lungo per sapidità ma non impressiona subito. 78

Il Lebbio Tropie 08
Frutta pesca mela quasi marmellata, erbe aromatiche, vino ricco un po pompelmo nel finale, largo ma meno profondo, impatto notevole. 79

Palagetto Santa Chiara 2008

Uno dei migliori, floreale notevole, agrumi e fiori di pesca, incantevole, bocca sapida, retrogusto mandorlato, bello. 86
Selvabianca Il  Colombaio di Santa Chiara 08
Pungenza tattile sul naso, mandorla frutta secca, essenziale ma completa, the al bergamotto inedito. 83

Vigna Casa nuova fontaleoni 08

Camomilla floreale , bocca leggera ma sapida, ricca, buccia di limone, lime e omenta, si potrebbe scaraffare… 83

Le Calcinaie 08
Naso bilanciato, un po di erbe mediterranee, frutta esotica papaya, mela piena, appetitoso in bocca, acidità bella, ricco e finale citrino. 84

Zeta Mattia Barzaghi 08
Sentori divertenti, erbe tino, erba cipollina, bocca minerale, leggera, essenziale, freschezza lo mantiene alto e non amaro, ottima. 87

Tutti vini molto ricchi, sapidità ricca di profumi, anche fuori dai classici

Podere CASTELLACCIA 07
Naso tranquilo ma bocca ricca di mandorla, pesca Bianca, finale non amaro ma persistente quasi dolce. 85

Vigna in Fiore Ca del Vispo 07
Fiori secchi e appassiti, camomilla, mela gialla, bocca non ricchissima, un po piatto. 78

Rialto Cappella Sant Andrea 07
Vaniglia e legno, pesca, timo e salvia, pesca profonda, bocca minerale dolce poco legnosa e ben bilanciata meglio che al naso grazie alla sapidità.  83

Campochiarenti 06
Particolarissimo naso etereo quasi incenso, in bocca leggero amarognolo finale smaltato, frutta gelso, quasi fragola, vermouth, finale lungo non pienissimo ma pulitissimo. Ricordiamo non è riserva! 85

La Mormoraia Riserva 06
Minimo 4 mesi di legno , colore deciso dorato, naso speziato, intenso, legno non prevarica, gusto fine, non prepotente. 82

Cusona 33 tenute Guicciardini Strozzi 08
Naso fresco di sambuco, tiglio, acacia, appena appena ossidato, scorza arancia candita, originale pesca, divertente, rompe schemi, gusto stranamente semplice e diretto, rilassata, nerbo solo sul finale. 89
Sanice 2006 Cesani
Ossidazione e miele, pesca marmellata, ricorda campochiarenti, ma ricca profonda, legno più presente, camomilla, non esplosivo in bocca ma pieno e interessante. 84
Panizzi Vigna del Fiore Santa Margherita 2005
Legno evidente al naso ma non nel gusto, mela e pesche in evoluzione, mughetto e floreale bianco, finezza esagerata, bocca sapida, minerale ma lunghissima, fresco ricco carnoso, punta di burro , stile personale, da carne vitello. 86

San Quirico Riserva Isabella 2004
Capita raramente, naso frutta secca fiori pulito netto mandorla, no dolcezze, lunghissimo senza perdere freschezza camomilla miele, corpo presente, appagante ma mai eccessivo. 88

Per la domanda sullo stile Vernaccia ecco diciamo che è un obbiettivo pienamente raggiunto. Al giorno di oggi si può parlare di carattere San Gimignano preciso e riconoscibile e stili aziendali che raramente tradiscono il vitigno, e spesso anche quando si usa un 5% di Sauvignon non si  fa che accentuare certe note agrumate già tipiche della Vernaccia, così come un 5% di Chardonnay sottolinea note tropicali che già sono accennate nel vitigno. Certo poi ci sono esagerazioni, ma solo dove la Vernaccia non è coltivata e trattata con rispetto e cura i vitigni alloctoni prendono il sopravvento.

Quanto alla domanda sulla Riserva, appare chiaro che l’uso del legno è bel lungi dall’essere uniforme tra i vari produttori e questo condiziona molto il risultato finale. E spesso finiscono per essere più convincenti le prove di alcune Vernaccia “base” con l’andare del tempo piuttosto che quelle più concentrate e passate in legno che dovrebbero essere Riserva. Salvo eccezioni, ovviamente, per chi si ostina , per fortuna, a lavorare come sempre con grandi recipienti e maturazioni ottimali come ad esempio San Quirico. Esempi più modernisti danno invece alla lunga risultati un pò altalenanti, segno che ancora un pò di strada da fare c’è.

La mia opinione è che con il tempo la Vernaccia perda quello straordinario mix di spezia, erbe aromatiche fiori e frutta che la rende così riconoscibile ed accattivante. Dopo qualche anno , specie se il legno non è stato ben dosato, finisce inevitabilmente per assomigliare troppo ad altri bianchi ed è un gran peccato.