Le oche dal Campidoglio al vigneto a Montefalco da Di Filippo

Cosa c’entrano le oche con la viticoltura? Ad esempio per evitare il calpestio tra i filari e contemporaneamente gestire  la vegetazione nel mezzo del vigneto ed essere compatibili con una filosofia rigorosamente bio . Nel 2010 nell’azienda umbra “bio” De Filippo si è avuta  la conduzione completa di un vigneto senza l’utilizzo di macchine, ma solo con l’aiuto di animali ,, grazie all’ultizzo delle oche.  I numeri?Si parla di circa 200 oche per ettaro, anche se aumentando la superficie l’aumento degli animali da impiegare potrebbe essere minore le oche si sono alimentate della vegetazione
spontanea tra i filari e di minime aggiunte di mangime. Per tutto il mese di luglio pare che le ocche abbiano  disdegnato l’uva, che forse era troppo acidula in quel periodo, ma ad agosto, hanno cominciato a
gradire i grappoli più bassi, quelli alla loro portata.

Adesso chi spiega alle oche  che devono aspettare almeno 10 anni per bere il vino degli acini rimasti? E soprattuto, saranno meglio le oche o le capre che usano in Nuova Zelanda?!?