L’unità d’Italia nel Prosecco con Carpenè Malvolti a Fiesole il 22 Giugno a God Save The Wine

Quest’anno abbiamo ricordato tutti i 150 anni dell’Unità Italiana e insieme l’impresa dei Mille Garibaldini ma forse non tutti sanno che tra i “mille” c’era anche Antonio, un antenato della famiglia Carpenè che di ritorno a Conegliano fonda nel 1868 la storica azienda che applica il metodo di spumantizzazione charmat alla produzione locale, realizzando il prototipo del più grande successo mondiale degli ultimi anni ovvero il Prosecco. Pulizia, rigore, immediatezza, dolcezza senza esagerare e continua ricerca su tecniche che rendano questo vino un prodotto di qualità superiore ma allo stesso tempo accessibile a tutti. Con quali effetti sulla cultura del vino? Ne parliamo con Etile Carpenè
1. Il vino è ancora parte della nostra cultura?
Se il vino viene visto oggi più come un fenomeno di costume che come una parte importante della nostra cultura una parte della responsabilità è anche di chi gestisce la comunicazione che ruota attorno al vino. Finchè a risaltare sarà l’aspetto “ludico” del consumo di vino e il suo essere uno “strumento” per sentirsi parte di un gruppo, la vera cultura del vino troverà difficoltà ad affermarsi. Molte persone, soprattutto giovani che bevono “per moda” spesso non sanno neppure cos’hanno nel bicchiere. I mass media potrebbero veramente contribuire in maniera importante a diffondere questa cultura, ma prima è necessario “spogliare” il concetto di bere da tutte le accezioni negative che emergono quando non si conosce a fondo la materia.Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e’ uno spumante che ha aiutato, con il suo successo in tutto il mondo,  a diffondere la cultura di un vino legata ad un territorio e alle sue tradizioni.

2 Perchè il consumatore dovrebbe spendere più di 5 euro per una bottiglia di vino?
Semplicemente valorizzando le caratteristiche del vino. Chi di vino se ne intende, sa che per avere nel bicchiere un prodotto d’eccellenza è necessario spendere qualcosa in più. Tuttavia, nel mare magnum che il mercato offre, se un vino non viene adeguatamente supportato dal punto di vista commerciale rischia di confondersi con la massa e scivolare verso il basso allineandosi con prodotti più mediocri. Una produzione più o meno ricca dal punto di vista quantitativo, non dovrebbe essere una discriminante di prezzo, cosa che invece dovrebbe diventare l’appartenenza a specifiche Denominazioni di Origine che tutelano il consumatore e che impongono alti livelli qualitativi ai produttori sottoposti al rispetto dei Disciplinari.

3- Musica e vino d’Estate…2011
Il concetto è lo stesso espresso nella risposta alla prima domanda: è riduttivo considerare la degustazione di un vino come un semplice fenomeno di costume “perchè va di moda”. Non crediamo pertanto che ci sia una canzone, tra quelle che ascoltiamo oggi, adatta ad accompagnare un momento che di per sè è solenne. Non sarà forse una “canzone” al passo con i tempi, ma sicuramente solenne, universalmente conosciuta e foriera di un piacevole augurio: “Libiam dai lieti calici”. Pero se parliamo di Prosecco e di spumanti che con il suono delle loro bollicine fanno pensare subito alla festa, apprezzati da nord a sud della nostra penisola, senza voler fare della retorica, la piu’ rappresentativa e’ Fratelli d’Italia.

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Vini in degustazione

  • Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene DOCG Cuvèe 1868
  • Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG Cuvèe Storica (vitigni originari)
  • L’Arte Spumantistica – Gewurztraminer Brut

Susi Mazzer
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