Ma allora com’è questo Lungarno 23? Cronaca di un hamburger di inizio Agosto

E’ una domanda che da un anno si pongono molti fiorentini e anche molti turisti che passano per Firenze e vogliono provare questa (ormai relativa) novità, inserita anche nell’articolo del NYT di qualche giorno fa. I locali di successo in questa città destano sempre invidie e generano discussioni a non finire, e su questo locale se ne sono sentite di tutti i colori, specie recentemente. Per evitarvi di leggere tutto devo dirvi che tutto sommato sono stato davvero bene.Però allo stesso tempo capisco le critiche che sono state mosse, ovvero una certa rilassatezza nel servizio, qualche “sbracatura” rispetto agli inizi, conti un pò alti  e via andare. Credo dipenda moltissimo dalle aspettative che si hanno. Ad esempio nessuno mette in conto che un locale sui lungarni dove sai da dove viene esattamente la carne che mangi, che te lo serve in un ambiente chic ma non troppo, romantico senza smancerie, allegro informale ma allo stesso tempo di lusso senza spendere una cifra assurda  a Firenze purtroppo non si era mai visto. Il “famoso” hamburger è in effetti gustoso e buono, paragonabile a quello che potete farvi a casa comprando carne di primissima scelta con in più buone salse e alcuni condimenti azzeccati (vedi l’avocado piccante).

Sono andato sul piatto misto con roastbeef, carpaccio, miniburger e battuta: tripudio di rosso e di carne, saporosa e soffice, bella persistenza e succulena, presentata e condita senza eccessi (il rafano nella battuta può dare noia ma a me è piaciuto parecchio). Insalata normale ma ben presentata di contorno. Qualche protesta per le patatine fritte di corredeo agli hamburger che in effetti erano gommose e di poco sapore, stonano con tutto il resto. Sugli hamburger poco da ridire da parte dei miei commensali. Servizio un po’ in affanno (locale strapieno di lunedì e solo 3 in sala per circa 60 coperti) ma sempre educato e cordiale (e che si rammenta il grado di cottura delle carni).

Carta dei vini limitata a grandi e nobili nomi fiorentini, un po’ banale come scelta ma con due o tre nomi fuori dal classico che possono animare la serata, ad esempio abbiamo adocchiato e chiesto il Pinot Nero della Fattoria Il Lago alla Rufina che (almeno io) ho gradito parecchio, carattere toscano e qualche nervosismo e ombrosità, adatto alle carni e alle salse in tavola. Presente e consigliabile (ma ieri esaurito) anche il Syrah della stessa azienda (di cui potete leggere sul blog di Rizzari-Gentili).

Il successo del locale risiede sull’atmosfera un po’ chic e glamour che si trova e sul fatto che se cercate la carne saporosa e tenera non si rimane delusi. Qualche pecca nei contorni e in certi dettagli imputabile al troppo e continuo successo e un po’ di carenze del personale di sala ma l’esperienza (se si va rilassati con un po’ di pazienza ) è piacevole e soft. MA ecco non aspettatevi un vero ristorante , piuttosto una quasi steak house di classe.

Conto sui 35 euro compreso del vino, ma se vi limitate ad un hamburger acqua e caffè riuscite a rientrare sotto i 25. Cifre molto più alte se si aggiungono insalatone, dolci e antipasti per cui consiglio di limitarsi alla ciccia. Poi mettete in conto che quando vi alzate grossomodo avete davanti questo:

Lungarno 23 s.r.l.

Lungarno Torrigiani 23,
50125 Firenze
ITALIA
tel.+39 055 2345957
fax +39 055 2026835
info@lungarno23.it