Ma come si fa a partecipare ai concorsi e mantenersi come sommelier?

Da un commento interessante di Davide circa la possibilità di conciliare lavoro “normale” e prestazioni da concorsi sommelier apro questo post per una piccola discussione e invito i nominati (Antonini, Bonera) ma anche gli altri campioni sparsi per l’Italia a raccontare le loro esperienze in materia.

Come sapete la mia è una condizione un pò particolare in quanto lavoro con i miei e dopo qualche anno hanno riconosciuto l’importanza (anche in termini di ricaduta pubblicitaria) della partecipazione ai concorsi quindi ADESSO non ho particolare problemi ad ottenere permessi e ferie per partecipare ai concorsi, ma NON è stato sempre così! Specie all’inizio vi assicuro che non è stato facile spiegarlo, poi per fortuna sono arrivati i risultati (vedi il Miglior Sommelier Toscano già nel 2006) ed è stato più semplice.

Condizione essenziale, valida in qualsiasi attività (ristorante, enoteca, consulenza) è che il vostro datore di lavoro sia consapevole che i concorsi vanno a vantaggio del sommelier ma anche dell’attività presso la quale esercitano. Esempio pratico, nella pagina di Class sui Ristoranti di Burde non c’è ovviamente traccia ma grazie alla mia (più o meno meritata) popolarità la mia Trattoria di quasi provincia è nella stessa pagina in mezzo a Cracco, La Pergola di Beck, Pinchiorri e Le Calandre…

Ovvio che per il sommelier i vantaggi non si misurano solo in popolarità e pubblicità ma sono una fonte di aggiornamento professionale enorme e altrimenti impagabile in termini di conoscenze, progetti in comune, spunti per il lavoro. Della serie, almeno a qualche concorso vi consiglio di partecipare che aiuta tantissimo, indipentemente dall’esito.

I montepremi dei concorsi sono piuttosto allettanti che non vi cambieranno la vita ma qualche rata del mutuo la pagano eccome (vedi il Sagrantino Giovedì18 con 2mila euro per il primo,  il Master del Sangiovese con 2500, Trofero Berlucchi 5mila) e spesso prevedono almeno per i primi 3 classificati il rimborso totale delle spese della trasferta (pernottamento e viaggio).

Per il Trofeo Berlucchi poi da quest’anno, grazie a Rudy Giuliani e Davide Staffa, abbiamo anche ottenuto che i semifinalisti che hanno passato le prove di ieri saranno spesati per la trasferta a Catania. Inoltre da sempre per il Trofeo Berlucchi esiste un rimborso forfeitario di 100 euro per le spese di viaggio per i quarti di finale.

Come all’Università (borse di studio) e in altri settori (master…), ovviamente viene ripagato l’impegno e la dedizione ma occorre sicuramente un pò di opera di convincimento iniziale in azienda che può anche essere complicata. Però io sento più spesso sentire anche di datori di lavoro che pagano i corsi da sommelier, o una parte e che addirittura spingono i ragazzi a partecipare ai concorsi.

Se può servire, possono mettersi in contatto con me o con i miei e farsi raccontare la questione, ma vorrei anche sentire Ivano, Nicola, Angelo e gli altri che questo “mestiere” lo fanno da più tempo e con più successo di me…