Mediterroir: due cose che non sapete sulle spirali e sulla Maremma, o anche di PoggioargentierA

Si lo so sembra difficile da credere visti tutti i video, i post e tutte le info che ogni giorno Giampaolo mette sul suo blog e tutte le esperienze che ci racconta del mondo del vino. Ma come tutti i blog alla fine hanno sempre il limite di parlare (o saper parlare) non troppo a fondo di sè stessi e della propria azienda. Ad esempio ignoravo anche io la caccia al tesoro che Giampaolo conduce da tempo in Maremma, ovvero comprare tutti quei “vecchi” vigneti che ancora oggi giacciono abbandonati (grenache, ciliegiolo)  sui declivi grossetani. E poi per esempio non sapete che a casa Paglia (quando ci sono i nonni paterni) si mangia uno degli spaghetti allo scoglio più buoni di Orbetello…Da abbinare con il Bucce (ormai maturo per il mercato, e sempre più convincente). E gustare i fichi del giardino di casa, che richiamano ed esaltano il prossimo vino , in uscita forse ad Ottobre ovvero un Vin Santo di Ansonica, affatto dolce ma fresco e vivace, uno sherry maremmano perfetto.

PEr esempio poi non si sa che anche in Maremma l’annata 2007 è stata letteralmente fenomenale, con nerbo, struttura e freschezza da lasciare basiti, provati e confrontati BellaMarsilia, Capatosta, Maremmante e Finisterrae è stata una mezza illuminazione. Un pò come se Giampaolo per ora avesse solo scherzato.

E la lettura del terroir che dà il BellaMarsilia è fenomenale ma che dire del Maremmante (il piccolo) e il Finisterrae (il grande) che con Syrah ed Alicante (Grenache da vecchie vigne) ricreano una Provenza o un Rodano del Sud con accento toscano? Non sembrano supertuscan, semmai supermediterranean e si bevono che è un piacere.

E poi per esempio Giampaolo è anche uno di quei pochi produttori che sa sempre mettersi dalla parte del consumatore, e comunicare con ciascun tipo di cliente abbia davanti.

E parlando dopo gli assaggi di stile dei vini, dei bei tempi andati, dei sommelier nei ristoranti, delle mode, degli sfigati che passano due ore a tavola a parlare di un vino, della barrique…e delle mode che imperano nel mondo del vino.

Due chiacchere in libertà vigilata, ma da seguire.

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Poi ti alzi, esci fuori e in 10 minuti sei in spiaggia, a goderti il tramonto e a pregustare la cena con vista su quella bizzarra meraviglia della Natura e del lavoro dell’uomo che è l’Argentario, e ti domandi se davvero conosci la Toscana se ti fermi alle colline. Qui c’è davvero tutto un mondo, che Giampaolo si soforza di concentrare nelle sue bottiglie e di portarle in giro per il mondo.

Non si chiama forse terroir, questo?