Per una volta parlo da biologo, sul Corriere!

Scoppia il caos all’Ateneo fiorentino per le troppe iscrizioni a Biologia e il Corriere Fiorentino mi cerca per una intervista. Ed eccomi sotto il box dal nome hoffmaniano di “Il Laureato” a pagina 7 del Corriere di oggi a dire la mia su Biologia e le condizioni degli studenti a Firenze. Riesco spero a non dire banalità quando ripeto che in Italia fare il biologo è difficile quanto stimolante e importantissimo per capire il mondo di oggi dove OGM, virus, salute, genetica ed evoluzione sono, spesso a sproposito, sulla bocca di tutti. Quindi ribadisco quanto sia profondo e raffinato lo studio della Biologia moderna, soprattutto a Firenze dove abbiamo un museo tra i più famosi e completi al mondo come quello de La Specola in via Romana, strutture ed aule quasi al livello delle migliori del mondo e soprattutto un corpo docente di qualità molto elevata. Per non parlare dei biologi miei compagni di studio che sono rimasti nell’ambito della ricerca o lavorano come biologi in aziende private: saranno anche pochi (diciamo la metà ad essere rimasti nel campo) ma sono preparatissimi ed efficienti e sono continuamente in giro per il mondo a mostrare i loro risultati.

E anche i professori che mi ricordo in aula, quasi tutti erano bravissimi a fare miracoli con i pochi finanziamenti pubblici a disposizione e tutti dediti alla loro professione (la ricerca) in maniera quasi missionaria. Perchè fare ricerca in Italia oggi si può, ma è certamente più difficile che in altri paesi…

Detto questo, credo che il livello degli studenti in uscita da Firenze sia molto elevato e forse proprio il dover imparare fin da subito a barcamenarsi tra orari impossibili, scarsità di mezzi e di strutture, ci rende imbattibili quando mettiamo il naso fuori dai nostri confini. E chissà magari questi 1000 ragazzi, cui auguro tutta la fortuna e il coraggio di questo mondo, troveranno condizioni simili anche da noi.