Psicoposta e consigli di vino

jodorowsky Passeggia tre ore vestito da donna. Lava e stira i vestiti che hai preso prima di riporli. Questo atto simbolico ti libererà della loro influenza. Poi brucia separatamente le maschere-fotografie dei loro volti. Prendi un pizzico di cenere della foto di tuo padre, scioglila in un bicchiere di vino e bevilo. Prendi un pizzico delle ceneri della foto di tua madre. Scioglilo in un bicchiere di latte e bevilo. Così, con una piccola parte del «veleno”” farai un contro-veleno (principio omeopatico).”

Questo è solo uno dei rituali psicomagici che Alejandro Jodorowsky , noto ai più per essere colui che ha officiato le nozze di Marylin Manson con la spogliarellista Ditta von Teese, propone ai lettori di XL di Repubblica ogni mese, ed è uno dei pochi che invita all’utilizzo del vino come parte di un rituale ( e questo non mi piace…)
Ho ricevuto tramite ZZUB! in anteprima la raccolta delle risposte di AJ ai suoi lettori che uscirà per Natale con il titolo appunto di Psicoposta per i tipi di Castelvecchio editore.
Però io starei molto attento a scegliere a chi lo regalate!
Il libro è pieno di spunti interessanti ed analisi psicologiche eleganti (per quanto ne so io di psicologia…) e volendo uno può anche leggerlo e fermarsi all’analisi dei casi “umani” trattati e qui si va dai problemi di sessualità (quasi sempre dovuti a problemi irrisolti con i genitori) a questioni lavorative fino all’ amore nelle sue molteplici declinazioni. E anche solo per queste analisi vale un’occhiata se siete curiosi e magari vi ritrovate in qualcuna delle situazioni.
Ma ci sarà qualcuno che mette in pratica i rituali di AJ? Voglio dire secondo me le analisi psciologiche che AJ fa delle persone sono azzeccatissime e quanto di più illuminante si possa oggi leggere nelle varie rubriche sentimentali (ebbene si sono un feticista della posta del cuore…) però mi chiedo sempre se uno avrebbe il coraggio di fare ciò che AJ consiglia!
Ok bruciare foto e bersi le ceneri ma tutto quel ballare e girare nudi per il mondo, andare sulle tombe dei genitori, cambiare città vivere come un barbone…(leggete per credere!)
Oddio probabilmente se uno è in grado di farlo allora di sicuro i problemi che ha illustrato li risolve sul serio!
In ogni caso, una lettura illuminante e anche utile. Se anche non avrete il coraggio di effettuare gli incantesimi di AJ, almeno sapete da cosa deriva il vostro problema…e se vi viene in mente un altro modo di risolverlo, allora fatelo!
E tornando al vino, nel caso specifico serve per aiutare un ragazzo del Sud Italia ad ammettere al mondo la sua omosessualità e allora visto che siamo al Sud, da bravo sommelier, aggiungo (poi chiedo ad AJ se va bene) che il vino deve essere necessariamente autoctono della regione dove uno vive (sennò che psicomagia è?!?) e se proprio non lo si trova, allora al sud andrei con Primitivo che già dal nome, ci lega alle nostre origini e alla nostra naturale essenza: uomo donna, altro, importa qualcosa?