2017

Ornellaia Bolgheri Superiore DOC 2017 – “Solare”

Un’annata la 2017 decisamente complicata in Toscana ma molto più gestibile sulla costa grazie ai venti e all’effetto mitigatore del mare ma anche un’annata perfetta per capire il nuovo corso di levità e piacevolezza di Ornellaia che con il suo grand vin ha iniziato dal 2015 un percorso di ripensamento su alcuni eccessi di potenza e muscolarità. Naso intenso e preciso, elicriso, lavanda, rosa damascata, incenso, fruttato rosso e nero, miele di tarassaco, note agrumate d’arancio, lentisco, alloro, mirto, ginepro, bellissima la speziatura da legno. Sorso stupefacente con lieve rugosità tannica e un filo di asciugatura che sconta l’annata ma niente che non possa essere compensato con un ottimo abbinamento in tavola (cinghiale in dolce e forte nel nostro caso). Nel finale ritorna il balsamico con prepotenza e una nota dolce splendida di frutta. Vino di una beva sontuosa ed elegante a dispetto di tutto e tutti, davvero un grande esempio della magia che Bolgheri riesce ad esprimere nei bicchieri.

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Le Serre Nuove dell’Ornellaia Bolgheri DOC 2019

Il second vin della Tenuta dell’Ornellaia è una diversa interpretazione del territorio boglherese e dei vigneti della tenuta dove il merlot sale in cattedra (54%) in maniera sontuosa e ricercata con un riecheggio di stilemi propri di Masseto e al contempo mantenendo struttura ed eleganza di Ornellaia. La dimensione oggi di LE Serre Nuova è più che mai quella della ricercatezza e intensità ma non scevra da freschezza piccante e sottigliezze tanniche. Naso con note di cassis, mirtillo, more in confettura, elicriso e macchia mediterranea si integrano perfettamente con note tostate e di ebanisteria nobile benissimo tratteggiate. Bocca con ritorni balsamici di resine ed eucalipto, bella la sensazione tannica che interpreta benissimo l’annata 2019.

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Benefizio Pomino Bianco DOC Frescobaldi 2020

Uno dei vini bianchi più gloriosi a vita nuova restituito con le ultime annate si presenta davvero scintillante nel bicchiere. Beneficio Pomino è erede di quel mitico vino che Leonia Albini portò in trionfo a Parigi nel 1878 e ha recepito la lezione di piacevolezza e sapidità degli ultimi anni: è scattante già dal naso agrumato al naso con tanti rimandi floreali tra gelsomino narciso fior d’arancia e muschio bianco ma è in bocca che sorprende davvero tra note nocciolate, lievemente burrose e sapide che abbinano alla grande la farinata con brodo di testina di cinghiale di Paolo Gori. Ma in genere con tanti abbinamenti di mare importanti e anche di terra se la cava come vini molto più nordici e blasonati.

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La cucina del cinghiale dall’antipasto al dolce

Paolo Gori racconta il cinghiale alla quinta ovvero cinque modi di usare il cinghiale in cucina e volendo anche per un pasto completo dall’antipasto al dolce. Si parte con il prosciutto abbinato a carciofi sott’olio  e un grande vino rosa quindi si passa alla farinata gialla versione rinforzata con brodo con testina del cinghiale. Come primo le tagliatelle con il sugo del Cinghiale in umido (senza macinatura ma tenuto grossolano). Quindi si arriva al piatto principale ovvero il Cinghiale in Dolce e Forte e infine la schiacciata alla fiorentina preparata con lo strutto del cinghiale stesso.

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Venerdi 18 marzo Ornellaia e Cinghiale in Trattoria!

Finalmente in sala dopo due anni di rinvii venerdi 18 marzo l’attesissima serata che vedrà il più sontuoso dei piatti toscani ovvero il cinghiale e dolce e forte con la sua irruenza e saporosità a confronto con Ornellaia, il grande vino di Bolgheri che ha sedotto il mondo. L’annata scelta è la “Solare” 2017, in forma splendida in questo momento. Per l’occasione Paolo Gori ha preparato un menu di altissimo profilo con il cinghiale in tutte le sue declinazioni, ideale per essere valorizzato dai vini in abbinamento.

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Anteprima Nobile di Montepulciano 2020: i nostri assaggi 2017 e Riserva 2016

Tappa sempre bella e stimolante quella Montepulciano durante la settimana delle anteprime toscane ed è stato intrigante scoprire tutto quello che si muove in questa apparentemente defilata e tranquilla DOCG toscana. Da sempre il Nobile è la migliore scelta per la bistecca alla fiorentina nel nostro locale e le nostre attenzioni per questa zona sono sempre altissime. L’annata 2017 in assaggio (qui tutte le mie considerazioni) non è stata sempre semplice ma ha regalato qualche bella chicca senza contare alcuni capolavori dalla 2016. Bella anche la presenza di nuovi produttori e giovani in azienda, un segnale bellissimo per il futuro!

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Vernaccia di San Gimignano 2017, tutti i miei assaggi all’anteprima

Mercoledi scorso una bellissima giornata a San Gimignano (con un preludio la sera prima con una bellissima cena a cura di Luciano Zazzeri) per assaggiare le nuove uscite 2017 della Vernaccia di San Gimignano. Un’annata difficile ma in cui sono spuntati ottimi esempi di vini di questa DOCG. Su Intravino trovate tutti i miei assaggi sulla Vernaccia 2017 e anche belle selezioni 2016 e riserva.

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Torna Chiantilovers! Domenica 11 Febbraio la più grande festa del vino italiano alla Fortezza da Basso

Ormai è diventato un appuntamento fisso per la scena italiana del vino  in Toscana e non solo… non ci sono altre feste paragonabili a #Chiantilovers e oltretutto per un pomeriggio potete sentirvi veri degustatori perchè nei calici avrete le primizie delle annate 2017, 2016 e 2015, prodotti in arrivo sui mercati i prossimi mesi ma che già ci dicono molto su qualità e finezza del Chianti che verrà. Il vino più famoso nel mondo non poteva che iniziare alla grande il 2018 e domenica 11 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze ve ne renderete conto di persona!

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La Vendemmia 2017 a Manduria: come è andata davvero

Grazie a Tommaso Galiotta, giovane agronomo di Cantine San Marzano in Puglia scopriamo come è andata veramente la vendemmia 2017 nella zona del Primitivo di Manduria. Con lui Francesco Cavallo, presidente che ci aiuta ad approfondire temi molto delicati come le rese in vigna, i sistemi di eventuale irrigazione e ovviamente il futuro del Primitivo di Manduria al centro di un territorio che ha molte ricchezze paesaggistiche e naturali e non solo enoiche.

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Tre Pinot Nero per Ottavia Conte Vistarino che ci racconta le sue idee del vitigno a #vinitaly2017

Il pinot nero ha trovato nell’Oltrepo’ Pavese la sua casa in Italia con la più grande superficie coltivata dopo la Borgogna. Gran parte va nelle bollicine ma ci sono dei cru particolari che regalano emozioni diverse in alcune zone.

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