fabio pracchia

Chianti Classico Bandini Villa Pomona 2013

Monica Raspi (la proprietaria) e Fabio Pracchia di Slowine ci raccontano di questa piccola realtà da pochissimo scoperta dalla critica nazionale e internazionale ma che svela un’altra bella storia del Chianti Classico fatta di vitalità e rusticità d’un tempo ma filtrata con il savoir faire e capacità della moderna enologia. (altro…)

Cascina Fontana Barolo 2011

In Langa meglio l’assemblaggio o sviluppare i singoli cru? La risposta è per fortuna destinata a non avere risposta nonostante la grande passione recente per le vinificazioni separate. In annate come la 2011, piuttosto calda e adatta ai vini non destinati a lunghissimo affinamento, l’assemblaggio sapiente dei cru Villero e Valletti da Castiglion Falletto e della vigna Gallinotto a La Morra porta ad un vino ricco complesso e con note da un lato molto classiche di rose, incenso e sottobosco e dall’altro note di fruttato giovane accattivanti. (altro…)

Romeo del Castello Etna Rosso Allegracore 2013

L’Etna è davvero la grande fortuna non solo del vino siciliano di oggi ma anche del vino italiano in generale. Un territorio nuovo e antico che recentemente riscoperto e filtrato con la sensibilità di oggi come quella di Romeo del Castello che ha saputo imboccare la via maestra della riscoperta del territorio senza eccessi di tecnica e ideologia. Vini sorprendenti che mettono a dura prova la capacità di descriverli perché lontani dai canoni classici ma dannatamente convincenti una volta nel palato. (altro…)

Montenidoli Il Templare 2011 Igt Toscana (San Gimignano)

Un piccolo grande vino magico da quel di San Gimignano che nasce in un luogo particolare fresco e circondato dal bosco. Una biodiversità che si stratifica nel tempo necessario al Templare di raggiungere il suo equilibrio. Da 70% Vernaccia, 20% Trebbiano Gentile, 10% Malvasia Bianca , secondo Elisabetta Fagioli è il grande vino bianco dei monaci guerrieri del medioevo che deve essere bevuto, come detta la Regola: “secondo necessità per cacciare il freddo”. (altro…)

Villa Dora Vesuvio Bianco DOC 2014

Un’azienda eroica nel suo resistere alla cementificazione di una delle zone storiche e più vocate d’Italia grazie al Vulcano e al suo terreno particolarissimo capace di impartire ai vini una sapidità unica e riconoscibile. In questo vino di Villa Dora il naso è la componente che impressiona meno ma del resto coda di volpe e falanghina non sono così intensamente aromatici ma sanno regalare una bellissima nota di frutta matura gialla con piccoli sconfinamenti nel tropicale. (altro…)

Calatroni Pinot Nero Brut Pinot64

Non è facile nell’Oltrepo’ Pavese investire in qualità e attenzione ai prodotti perché da sempre è una terra troppo importante per il vino delle regioni confinanti che spesso l’hanno saccheggiata impedendo che nascessero nomi e case di rilevanza nazionale. Questo però era fino qualche anno fa perché oggi pare sia in atto un bel momento di rinascita grazie a pochi ma tenaci produttori come la famiglia Calatroni che investono in qualità e attenzione ai vini e al carattere peculiare di queste terre. (altro…)

Cucinare con i Presidi Slow Food in Toscana con Paolo Gori

Storie e racconti del territorio che si fanno materia di cui cibarsi a vari livelli ma anche gusti primigeni immediati e di grande soddisfazione. Ogni anno la cena slowine da Burde è occasione per Paolo Gori di utilizzare una serie di prodotti eccezionali selezionati nel corso degli anni come presidi Slowfood da tutelare spesso fondamentali per le ricette tradizionali di una cucina come quella italiana e toscana profondamente legata al prodotto e al territorio. (altro…)