inverno

Istine Chianti Classico Vigna Cavarchione 2016

Dalle mani attente di Angela Fronti di Istine un’excursus a Gaiole e nel suo lato più “alberese” e roccioso speziato. Il suo cru più accattivante e moderno è vino rubino ricco e fresco con il  sangiovese 100% proveniente da Gaiole in località Vertine, da vigne relativamente giovani piantante tra il 2009 e il 2010. Sono in totale 6 ettari ad una altitudine media di 400 mt sl su terreno ricco di scheletro e galestro di alberese, esposizion est con densità 5000 ceppi per ettaro.

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Dolcetto Lodoli Ca’ del Baio 2017

Paola Grasso di Ca’ del Baio ci racconta in trattoria durante la serata del bollito misto di questo vino di casa dei piemontesi ovvero il dolcetto che per eccellenza sottolinea i momenti conviviali e famigliari in questa regione. NEgli ultimi anni è forse il vitigno che ha più sofferto in regione per via del riscaldamento climatico e della gradazione media sempre più elevata ma oggi molti produttori hanno imparato a gestirlo come dimostra questo campione di freschezza e agilità con frutto molto bello, tannino lievissimo (lo si può servire anche leggermente fresco senza rovinarlo, anzi) e una danza quasi al palato tra frutta di bosco e sensazioni appena speziate e piccanti.

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Saverio Basagni, Monterotondo, Chianti Classico Vaggiolata 2016 e Riserva Seretina 2015 e l’altitudine

Cambiamento climatico , attenzione al territorio e artigianalità vera senza filtri: Saverio Basagni ci racconta il suo lavoro a Gaiole in Chianti sul confine tra Firenze e Arezzo in poderi appartenuti a Badia a Coltibuono da secoli e assaggiamo uno dei suoi vini più riusciti, ovvero la Riserva Seretina 2015 sul menu di Paolo GOri con Guancia di Toro al Vermouth e purè di sedano rapa.

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Barbaresco Asili Ca’ del Baio 2010 in magnum

Asili è il vigneto più famoso e importante del Barbaresco DOCG e la famiglia Grasso ha sempre vinificato separatamente queste uve a dare il loro vino più pregiato e raro. Un cru di potenza ed energia con esposizione perfetta e marne che esaltano tannino ed energia del nebbiolo senza incrinare la sua tendenza all’eleganza. La 2010 è annata classica ed eccellente con frutto ricco pieno e maturo e corredo tannico intricato e di soddisfazione. Questa magnum mostra un vino in stato di grazia con naso di rosa passita, poutpourry floreale, incenso, lavanda, noce di cola, cenni di goudron ma anche tantissimo frutto come fragole e mirtilli in confettura e poi ginepro, alloro, menta.

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Anas-cëtta DOC 2018 Elvio Cogno

Una antica uva piemontese propria del comune di Novello che grazie ad Elvio Cogno è rinata e dal 1994 rappresenta il bianco più intrigante della casa. Se risaliamo indietro nel tempo si parla appunto di “Nascetta” dalla seconda metà dell’Ottocento e non ci sono dati precisi sulla sua ampelografica e filogenetica ma di certo è un vitigno bianco di origine mediterranea vicina al vermentino.

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Chardonnay Sermine Langhe Ca’ del Baio 2016

Valentina Grasso ha fatto l’ultima vendemmia (2019) in Borgogna e si è confrontata con il grande chardonnay di riferimento mondiale ma in Piemonte, e questo vino o lo dimostra alla grande, questo vitigno si esprime sempre con grazia e finezza. Vinificazione in legno e malolattica, il giusto tempo in legno e bottiglia ed ecco un bel mix di note di agrumi e fiori tra gelsomino e zagara poi tocco di vaniglia e boisèe e tanto frutto giallo e bianco.

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Barbera d’Alba DOC Bricco dei Merli 2017 Elvio Cogno

Il vino ideale per la nostra occasione annuale in trattoria con il bollito misto! Questa Barbera è prodotta in purissimo stile tradizionale piemontese senza fronzoli e orpelli e ha il candore delle cose buone davvero con intensità di frutto di sottobosco more mirtilli ribes nero, cassis e tocchi speziati tra ginepro, liquirizia e dolcezze solo suggerite.

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Barbaresco Vallegrandre Ca’ del Baio 2016

Dai vigneti più vicini all’azienda Ca’ del Baio a Treiso ecco il campione della classicità per la famiglia Grasso, un nebbiolo di razza che esalta il lato femminile del nebbiolo con la raffinatezza eccellente di una grande annata come la 2016. La particolarità è che la maggior parte del nebbiolo è della varietà Michet, caso molto raro e insolito e si tratta di un biotipo nebbiolesco più dolce e floreale degli altri. Il risultato non può che essere straordinario per intensità floreale rosa canina e rosa the subito corredata da piccantezza speziata, alloro, mirto e frutto di bosco molto giovane e rosso. Bocca bellissima per energia e grinta tannica ma già piacevole ed abbordabile per effetto della vigna e dell’annata, sinuoso delicato eppure dotato di forza ruggente in sottofondo pronta a regalare grandi emozioni anche in allungo.

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Barolo Cascina Nuova DOCG 2015 Elvio Cogno

In casa Cogno, Valter Fissore è un tradizionalista e un mago nel saper sfruttare ogni sfumatura di casa Ravera, il vigneto di nebbiolo da cui nascono tutti i vini dell’azienda. La differenza la fanno le esposizioni ma soprattutto l’età dei vigneti che in questo caso hanno “solo” 12 anni di età (e posti a 380 mt slm) mostrando i lati più dolci del loro essere uve da Barolo. Il vino che ne consegue è chiamato appunto Cascina Nuova a sottolineare la loro irruenza e piacevolezza giovanile.

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