solfiti

Vini senza solfiti, un convegno per aprire una strada giovedi 21 giugno alla Fattoria Lavacchio (FI)

Si parla di vini senza solfiti (o comunque a ridotto contenuto di) ormai da anni ma non è facile orientarsi nell’argomento senza cadere in partigianerie eccessive e atti di fede che vogliano dimostrare la validità di certi presupposti in materia. La tecnica enologica a ridotto contenuto di solfiti ha comunque ormai tanti praticanti e aziende che hanno percorso da un decennio questa strada e ci pareva il momento giusto per fare il punto della situazione. Lo faremo giovedi 21 giugno alle 15:30 alla Fattoria Lavacchio di Faye Lottero con aziende ospiti da tutta Italia come Tenuta Sant’Antonio dalla Valpolicella, Alepa dalle terre del Pallagrello (CE) e Salcheto da Montepulciano.

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Vino senza solfiti: naturali o no? Una degustazione dei vini WRT riapre la questione

Noi apprezziamo la biodinamica ma più che fiducia al corno letame vogliamo darla alla scienza“. Una delle prime frasi volutamente provocatorie di Riccardo Cotarella punta dritto al sodo della questione di marketing che sta scaldando gli animi e agitando le acque nel mercato del vino in Italia e nel mondo. La richiesta innegabile del pubblico per vini più naturali e artigianali e meno industriali ha provocato una reazione da parte degli enologi che ricorrendo ad una serie di tecniche innovative stanno rivoluzionando il modo di produrre vino  in varie fasi come la sterilizzazione delle uve con tecniche di iperossigenazione tramite ozono , la pressatura uve in ambiente protetto da azoto , l’ impiego di lieviti selezionati e nutrienti per gli stessi per la fermentazione alcolica, impiego di batteri selezionati per la malolattica, stabilità tartarica non con il congelamento tramite elettrodialisi , chiarifica e filtrazione sterile.

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Brunello di Montalcino DOCG 2005 Pian dell’Orino

Figlio esemplare dell’annata e del suo vigneto (condotto da anni ormai in biodinamica)  con un naso affatto esplosivo che si lascia scoprire poco a poco. Ma è indubbiamente un classicissimo Brunello di una eleganza innata di floreale secco e frutta sotto spirito, humus, accenno di goudron, viola, frutta secca, anice e rabarbaro. (altro…)

Nero d’Avola Biologico: un esperimento da seguire a Siracusa

COn l’Università di Udine, e sotto gli occhi curiosissimi di un’isola intera, ecco un esperimento di vinificazione a zero solfiti aggiunti dall’azienda Marabino. Azzardo sì ma sempre facente parte di una ricerca incessante delle radici dell’epsressione di un vitigno e di un territorio. (altro…)

Noto Nero d’Avola Eloro DOC Marabino 2008

Il vino di punta per Marabino è ovviamente l’altro Nero d’Avola, il già molto conosciuto Archimede ma è importante anche analizzare la qualità del vino “base”. Questo vino prende appunto il nome di “Noto” e viene dall’assemblaggio di vini da più vigneti, ciascuno posto su terreni diversi nelle varie proprietà. (altro…)

Eureka Chardonnay Marabino Sicilia IGT 2009

Dalla selezione attenta di 7  ceppi di chardonnay piantani tutti nei pressi della cantina, con vigneto a spalliera, si è arrivati ad usarne due,  ben esposti e su terreni molto minerali e profondi, che potete vedere nella foto accanto all’etichetta. (altro…)

RosaNero Rosato Eloro DOC Marabino 2009

Vigna cercata e acquisita di recente ma da sempre interessante come produzione, un rosato che nasce da uve nero d’avola scelte accuratamente (non è un salasso!) senza eccessi, trattate con cura ed estratte quanto basta con un colore perfetto rosa confetto, naso da vino rosso con frutta fragola lampone e quasi ciliegia, tamarindo e quasi succo di melograno. (altro…)

Archimede Eloro Riserva Nero d’Avola “Vecchie Vigne” DOC 2007

L’abbandono della barrique segna un punto di svolta importante con un vino libero di esprimersi al suo meglio. L’alberello “impupato” può così sbizzarrirsi e mostrarsi il terroir in una sfolgorante immagine di eleganza e complessità sempre sussurrate, un naso di frutta fresca distinta e nitida, con un mirtillo che ti pare di toccarlo e una componente balsamico speziata di alto rango con incenso, mobile antico, ginepro e mirto. (altro…)

Eloro Pachino il (vero) terroir del Nero d’Avola?

Scopriamo  cosa potrebbe rappresentare il Nero d’Avola per la Sicilia, ovvero non solo un vino modaliolo e accattivante da aperitivo (sob) ma un perfetto interprete del terroir siciliano, o almeno quello da cui è originario, la contrada di Noto, DOC Eloro, sottozona Pachino. Qui troviamo Pierpaolo Messina di Marabino che  ci parla della sua Sicilia e della storia recente e passata della contrada di Noto, da sempre legata al vino, e oggi tornata sugli scudi grazie a recenti investimenti di varie aziende, con la riscoperta del  sontuoso Moscato passito e ancora di più per il Nero d’Avola, originario proprio di qui. (altro…)