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Domenica 13 novembre tutti alle corse! Torna il Palio degli Esercizi Storici Fiorentini all’Ippodromo di Firenze e anche su Sky…

Ecco un’occasione per passare un giorno alle corse con tutta la famiglia per riscoprire insieme il fascino della grande ippica e al contempo conoscere le nostre botteghe storiche. Domenica 13 novembre va in scena di nuovo il Palio degli Esercizi Storici fiorentini all’Ippodromo del Visarno di Firenze. A partire dalle 12:30 corse e apertura banchi enogastronomici aperti a tutti e la Compagnia delle Seggiole che si esibirà nella lettura radiofonica de “Il Grillo Canterino” , noi ci saremo come ogni anno!

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Sabato 11 e Domenica 12 Florence Wine Event di corsa all’Ippodromo! L’evento del vino di Firenze compie dieci anni in grande stile

Forse oggi pare impossibile con la miriade di rassegne enoiche che occupano ogni fine settimana pensare che la città di Firenze non ne avesse uno proprio… Fu per merito di una intuizione di Riccardo Chiarini  se una delle capitali del vino del mondo si decise ad organizzare una rassegna aperta al pubblico e che sapesse al contempo valorizzare alcuni dei più bei luoghi al mondo, appunto un vero e proprio Florence Wine Event!  Dopo le edizioni in centro sui lungarni, in Piazza Pitti e al Tepidarium ecco un altro luogo ricco di fascino che sta diventando il cuore della vita fiorentina ovvero l’Ippodromo del Visarno pronto ad ospitare 100 aziende da tutta Italia per un fine settimana all’insegna del vino ma non solo. (altro…)

A day at the races

Prendo a prestito il titolo di uno dei più bei dischi della storia della musica per descrivere il gusto, l’atmosfera e la magia che per un giorno hanno restituito vita ad uno dei luoghi meno conosciuti di Firenze, ovvero l’Ippodromo del Visarno, quello del trotto per gli appassionati. Ne avevo ricordi offuscati e del tutto sommersi che sono riapparsi come in un flash quando con mio figlio mi sono avviato al gabbiotto delle scommesse per puntare su Special TGRF, il cavallo abbinato alla nostra Trattoria. Vedere tutto con gli occhi di un bambino non sempre è possibile ma ieri l’emozione di mio figlio di fronte al verde, ai cavalli, ai rituali degli scommettitori e ai pranzi delle famiglie sotto la tettoia, la coda per il caffè, la campanella dei “cavalli in pista” e lo scandire dei secondi alla partenza con la macchina con i cancelletti che si avvia sulla pista mi ha immerso in una atmosfera d’altri tempi quando uomo e cavallo da corsa avevano un altro significato.

Ogni anno il primo venerdì di Marzo in Trattoria beviamo il Sassicaia e facciamo una cena in onore di questo vino mitico che però non sarà forse mai famoso come Ribot, il cavallo della Scuderia degli Incisa, razza Dolmello Olgiata, capace di vincere tutte  e 16 le gare in cui partecipò compresi due Arc de Triomphe a Parigi. Mi passava tanto oggi per la testa mentre nei locali dell’ippodromo tra una gara e l’altra si potevano visitare i banchi dei locali storici fiorentini, dai trucchi e parrucche fino al gelato passando per il Museo di Galileo, i fiori, le terrecotte, le tipografie, i vinai, gli occhiali, i libri.

Per l’occasione del Palio era tutto pieno di famiglie e di appassionati, insieme mescolati e in tranquillità a divertirsi facendo il tifo per il cavallo con la propria pettorina. Una scommessa, qualche corsa a urlare e tifare, un piatto di ribollita, un bicchiere di vino , il caffè e un sigaro sotto la tettoia mentre le Madonne Fiorentina compivano i propri volteggi.

Oggi l’ippica è in grave crisi eppure lo Stato incassa dal gioco d’azzardo ogni anno quasi il 30% in più di quello precedente e nonostante tutte le considerazioni che si possono fare nel trattamento dei cavalli io riesco a percepire l’ippodromo come un luogo immensamente più sano e al limite anche educativo rispetto ad una qualsiasi sala slot o sala scommesse di città. Ho visto mio figlio scommettere i suoi due euro e gioire nel vincerne altrettanti e altrettanto tranquillamente dire: “Babbo, basta così voglio fare un regalo a mio fratello”, non ho visto nessun demone in agguato perchè quello che tutti respiravano era un’atmosfera di festa di paese e di grande famiglia.

Ma che ci volete fare, noi esercizi storici poi in fondo siamo sempre i soliti noiosi tradizionalisti .