zuppa

Malvasia Boccadirosa Luretta 2022 Castello di Momeliano

Il legame con De Andrè nasce dall’amicizia dei proprietari di Luretta Castello di Momeliano con il cantautore genovese in una collaborazione che non è andata oltre questo primo vino. Ma è già un bellissimo vino struggente come la canzaone cui subito lo abbiniamo. Note floreali (il geraniolo della rosa si sente tantissimo ma non solo) ma anche giaggiolo, tanti agrumi, sapidità incalzante e note mediterrane e di erbe officianali come verbena e spigo.

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Caravaggio Rosso IGT Cantine Romagnoli 2020

Un particolare rosso da parte di Romagnoli, specialisti in genere con il metodo classico, con una parte di uva stramature di croatina a unirsi con merlot e barbera a dimostrare che anche su queste terre (in particolare siamo sulle Terre Rosse) si possono ottenere concentrazione e ricchezza sontuose. Naso di sottobosco, mirtillo, prugna, caramello, tostature vanigliate e frutta secca. (altro…)

La Tosa Malvasia Colli Piacentini Passito L’Ora felice 2022

Stefano Pizzamiglio è uno degli esteti della malvasia e uno dei pù profondi conoscitori del territorio e del vitigno. Il suo passito gioca più su freschezza che densità, e che vuole ricordare l’autunno nel suo complesso a partire dal bellisismo nome. Una tipologia bevibile ideale per fine pranzo dove non ci si può appesantire troppo. (altro…)

Malvasia 1960 dolce spumante Cantina di Vicobarone

Il prototipo della malvasia vendutissima nel territorio e in tutta l’Emilia, questa versione frizzante della Cantina di Vicobarone a basso alcol (7,5%) mostra bene la duttilità del vitigno nel dare queste versioni scacciapensieri splendide e raffinate pur restando semplicissime da bere. Nel naso non solo rose, floreale e fruttato giallo e agrumi ma anche rinfreascanti note erbacee e mentolate.

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Ca’Viola Rangone Langhe Nebbiolo 2021

Il Langhe Nebbiolo di Ca’Viola con questa annata prende un suo nome specifico a sottolineare ancora di più il legame con la terra dove nasce, proviene infatti dai Conti Rangone di Montelupo Albese, antichi proprietari delle terre dei vigneti. L’annata 2021 spinge benissimo e rende questo nebbiolo un portento di immediatezza , succosità e grazia senza esagerare in struttura e tannicità che pure si sente. (altro…)

Adelmo Gutturnio Frizzante DOC Enrico Loschi 2022

Ai tempi dei romani il Gutturnium era il nome di una coppa d’argento rinvenuta alla fine del 1800 sui Colli Piacentini che i commensali condividevano durante il banchetto e non potrebbe esserci nome migliore per un vino come questo di Loschi Vini. Composto da croatina e barbera, frizzante senza essere aggressivo ma cremoso e invitante , ha note profonde di amarena, liquirizia, mirtillo e ribes più qualsi talco e vaniglia a comporre un naso invitante e suadente.

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Istine Chianti Classico Vigna Cavarchione 2016

Dalle mani attente di Angela Fronti di Istine un’excursus a Gaiole e nel suo lato più “alberese” e roccioso speziato. Il suo cru più accattivante e moderno è vino rubino ricco e fresco con il  sangiovese 100% proveniente da Gaiole in località Vertine, da vigne relativamente giovani piantante tra il 2009 e il 2010. Sono in totale 6 ettari ad una altitudine media di 400 mt sl su terreno ricco di scheletro e galestro di alberese, esposizion est con densità 5000 ceppi per ettaro.

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Saverio Basagni, Monterotondo, Chianti Classico Vaggiolata 2016 e Riserva Seretina 2015 e l’altitudine

Cambiamento climatico , attenzione al territorio e artigianalità vera senza filtri: Saverio Basagni ci racconta il suo lavoro a Gaiole in Chianti sul confine tra Firenze e Arezzo in poderi appartenuti a Badia a Coltibuono da secoli e assaggiamo uno dei suoi vini più riusciti, ovvero la Riserva Seretina 2015 sul menu di Paolo GOri con Guancia di Toro al Vermouth e purè di sedano rapa.

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Chianti Classico Fonterutoli 2016 Marchesi Mazzei

Un classico dei Chianti Classico come stile e impostazione che dai ruggenti anni 90 e 2000 con legno e speziatura importante ha saputo cambiare stile senza mai tradire la sua eleganza e personalità. Oggi ha il consueto bellissimo colore rubino e un frutto nitido e squillante di ciliegia e ribes rosso misto a lamponi e viola per poi spuntare su tabacco dolce e alloro ma è in bocca che si avverte davvero il cambio di ritmo.

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Concerto IGT Toscana 2015 Marchesi Mazzei

Un ritorno di un caro amico, vino di punta che ha fatto la gloria del vino toscano quando nessuno credeva alla sua longevità classe ed eleganza. Nel 1981 nacque con intuizione di Giulio Gambelli unendo sangiovese e cabernet sullo stile del Tignanello di Antinori e da allora fino al 1994 ha raccolto allori premi e contribuito a definire il ruolo della Toscane tra i fine wine mondiali.

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