Tenuta Petrolo e il sangiovese del Valdarno giovedi 26 maggio al God Save the Wine al Gallery Firenze

Nel 2016 sono addirittura 300 gli anni della denominazione Valdarno, il che piazza questa DOC tra le più antiche d’Italia, insieme a Chianti, Pomino (oggi Rùfina) e Carmignano. Non male, per una zona che molti faticano ad individuare su una cartina della Toscana. Eppure la storia, i premi e i grandi punteggi si sono dati appuntamento molto spesso da queste parti, come nel caso di Galatrona, il merlot del Valdarno di Sopra che prende il nome dalla torre che svetta in mezzo a 300 ettari di bosco, poco fuori Terranuova Bracciolini, una torre affascinante che giovedi 26 maggio al God Save the Wine saprà stupirvi nei bicchieri!  

La Tenuta di Petrolo si trova su un pezzo dell’antica Cassia Vetus, molto frequentata in tutta la storia come dimostra la presenza di una pieve romanica restaurata da Carlo Magno. Una terra che ha allevato menti illuminate e geniali come Masaccio, Poggio Braccioloni, Piero della Francesca. Qui da sempre è stata coltivata la vite oltre a tantissimo ulivo, perché in ogni caso si tratta di terreno povero e sassoso, poco adatto ad un’agricoltura di quantità. La produzione della zona confluiva principalmente nel Chianti “Putto” (vecchio nome che designava le zone esterne al Chianti Classico) e così era anche per il Chianti di Petrolo, molto  più che discreto grazie anche all’apporto di Giulio Gambelli amico di battute di caccia del padre di Luca Sanjust, ingegnere romano specializzato in ponti e strade che aveva acquistato la tenuta per i soggiorni in campagna. E’ per questo che oggi Luca non esita a chiamare Giulio Gambelli il padre di Galatrona, il famoso Merlot in purezza della Tenuta,  in quanto fu appunto lui a suggerire di piantare il merlot su un banco di argilla che interrompeva la collina di galestro del vigneto a sangiovese più importante dell’azienda.

Per questa edizione di God Save The Wine ci concentriamo appunto sul Sangiovese di Petrolo da sempre usato nel Torrione ma che oggi ha una espressività diversa e più profonda grazie al cru Bòggina e Bògginanfora , sangiovese in purezza affinato appunto in anfora. Una delle frasi preferite da Luca è “fare il vino è lottare contro l’entropia per non togliere troppa perfezione del chicco d’uva, mano dell’uomo che aggiunge bellezza, un 20% di apporto alchemico che prova a trasformare in bontà e cultura un prodotto naturale”.  A voi verificare se ci è riuscito anche con questi due vini!

1- Una Primavera che profuma già di estate. Quindi portiamoci avanti…  Che vini proponete per la prossima stagione?

Proporremo vini targati Petrolo. Come al solito. La nostra produzione è piccola e strettamente legata al territorio per cui da sempre noi non seguiamo le mode, le lanciamo! In particolare vorremmo presentare il frutto di anni di ricerca sul sangiovese nelle nostre zone, storiche per il vitigno e per il vino toscano in genere per cui ecco due vini sangiovese 100% che hanno un’eleganza che va oltre la complessità o la freschezza, comprendendole entrambe.

2- Raccontaci l’abbinamento più estroso che hai visto fare con un tuo vino!

Non so se è estroso ma direi di andare ben oltre la tavola, quindi per una volta mettiamo da parte il sangiovese e puntiamo su sesso e Galatrona! Del resto non si dice sempre che il merlot sa essere sensuale?

Vini in degustazione

  • Bòggina Valdarno di Sopra DOC  2014
  • Bògginanfora Valdarno di Sopra DOC  2014

 

Tenuta di Petrolo

Loc. Petrolo 30, Mercatale Valdarno, 52021 Bucine (AR)

Toscana, Italia