Top 10 2008 Vini da Burde – Top Ten Tuscan Wines 2008

Ormai sono irrimediabilmente assuefatto dalle classifiche e dato che sono l’unico in Italia cui piace perfino quella di Wine Spectator mi sono deciso a fare la mia, ma non come quelle sempre interessanti e curiose di Aristide (dove sono gli assaggi del 2008!?) e di Lizzy e i suoi “best wishes” dell’anno ma la classifica secondo i clienti di Burde: le bottiglie che sono piaciute di più e che hanno riscontrato il maggior successo di pubblico, in termini di banale numero di bottiglie vendute ma anche di soddisfazione.

A volte è questione di prezzo, a volte di etichetta, a volte non si riesce a capire ma come disse un grande Zar (io che cito uno zar…mamma mia) “bisogna avere rispetto perc ciò che il pubblico venera, e non scandalizzarsene“).

Dicevamo le bottiglie preferite dai clienti della Trattoria, che non necessariamente significa che siano anche le mie preferite, o le preferite della critica “ufficiale”, semplicemente quello che la gente “normale” ordina a tavola da noi. Per semplicità ho diviso in categorie più o meno geografiche, e ovviamente quasi esclusivamente etichette toscane, visto che in carta ho solo quelle.

Fast Seller Wine – Vino dalla vendita più veloce: Vigna di Pallino Colli Aretini Tenuta Sette Ponti 2007 (11,50€)

Sarà la bottiglia o il colore dell’etichetta ma 36 bottiglie d questo vino siamo riusciti a venderli in 3 giorni, senza neanche faticare, e spesso in tandem con il “fratello maggiore” Crognolo IGT (proposto a 19,50€). Il vino è semplice e immediato, rotondo ma non troppo piacione, tannino giusto, davvero un beniamino del pubblico.

Top Chianti Classico “base”: Agricola San Felice Chianti Classico DOCG  2005 (12,50€ ) ex aequo Lamole di Lamole 2006 (11,50€)

Hanno  successo perchè sono  “brand” immediatamente riconoscibili,  hanno un tenore alcolico bassissimo (San Felice addirittura 12,5!) e un rapporto qualità prezzo incredibile, e in questo sarebbero obbiettivante da premiare anche Il Grigio Riserva Chianti Classico 2004 e Ormanni 2004 (by Gambelli) (ma i numeri sono più bassi).

Top Chianti Classico “Premium”: Riecine Riserva Chianti Classico DOCG 2004 (29,- € )

Categoria molto poco di moda, per prezzi e uvaggi un poco lontani dal gusto attuale , ma sempre una voce di rilievo per le aziende che ci puntano molto per immagine.  E, anche se da Burde costa la metà che ovunque, non è mai facile giustificare 29 euro per un Chianti Classico! Ma su questo vino, solo elogi e complimenti. Complimenti che giro al mitico Sean, continua così!!! Altre bottiglie che girano molto bene ma comunque in calo rispetto agli anni scorsi, Castello di Brolio (29€), Castello di Fonterutoli (35€) e Riserva San Marcellino di Rocca di Montegrossi (28€).

Top Bolgheri: Caccia al Piano Rhuit Hora Bolgheri DOC 2005 (25,-€) ex aequo Le Serre Nuove dell’Ornellaia 2006 (35,-€)

Per il Rhuit Hora, nonostante sia ricaricato in percentuale qualcosa di più della media dei vini da Burde, è un Cab-Merlot-Syrah va sempre fortissimo sia al bicchiere che in bottiglia con molti acquisti anche da asporto. In effetti ha un bel packaging, nome invitante, bottiglia alla moda, gusto classico bordolese e tannino toscano che lo abbinano benissimo sia sugli arrosti che sulla bistecca. E anche a 25 euro, va via che è un piacere. Così come a 35 è impossibile che resti in tavola il Serre Nuove, ricco, denso,voluttuoso e appagante, ovviamente anche in virtù dell’esplicito richiamo al “Grand Vin” Ornellaia.

Top Lux Wine (over 100€): Brunelllo di Montalcino Soldera Case Basse Riserva 2001 (210,- €)

Da Burde in un anno a tavola vendiamo sì e no una dozzina di bottiglie oltre i famigerati 100 euro e nonostante abbia in carta Ornelllaia a 110 euro e Sassicaia  a 130, il vino più venduto in questa fascia ambita di mercato (cioè ambita da me se riesco a venderli) è il mitico Soldera con il suo Brunello: su questo poco da discutere sulla qualità e la nota piacevole che nessuna delle bottiglie è andata al classico fighetto con voglia di apparire e di spendere tanto

Top Montalcino: Mastrojanni Brunello di Montalcino 2003 (29€)

Quasi sconosciute le ordinazioni per il Rosso di Montalcino, il Brunello a pranzo è sempre ostico da vendere ma se si azzecca il prezzo, l’immagine della bottiglia e la qualità, si trova sempre qualcuno disposto a spendere qualcosina in più per premiarsi a tavola, oltretutto molti si sono appassionati di questo vino e lo hanno richiesto in visite successive. Riassaggiato di recente, in effetti specie dopo l’estate, si è rivelato succoso, carnoso e pronto da bere..vediamo che succederà adesso che l’azienda è passata di mano…

Top mezza bottiglia: Castello di Ama Chianti Classico DOCG 2005 (15€)

Anche se una mezza bottiglia costa più di tutte gli altri Chianti Classico da 750ml, Ama continua a vendere benissimo nel piccolo formato, preferito da viaggiatori single e da coppie monobeventi (ovvero in cui solo uno dei due beve, non necessariamente sempre l’uomo!). Nota, in carta le mezze bottiglie di Chianti Classico sono proposte a 8,50 e i Brunello  a 16,50, e fa ancora più effetto IMHO che un Chianti batta un Montalcino se proposti alla stessa cifra!

Top Annate Storiche: Fattoria de’ Barbi Brunello di Montalcino Riserva 1969 (210 €)

Dalle cantine di Burde ogni tanto assaggio e rispolvero (poco) le bottiglie ormai qui da qualche anno e le sorprese non mancano. Questa estate mi sono goduto un monumentale Brunello di Montalcino Poggio alle Mura (pre-banfi) Vigneto Belriguardo Riserva 1975 e ho aperto alcune annate di Barbi anni ’60 e ’70. Messe in carta a prezzi non proprio popolari hanno trovato un paio di gruppi di cinesi appassionati che ne hanno comprate diverse bottiglie, in parte per la tavola e in parte per regalarle in patria. Non voglio però pensare in che condizioni è arrivato in Cina…

Top supertuscan: Tricorno Castello di Poppiano Guicciardini IGT 2004 (32,-€)

In una carta dove per 39 euro comprate il Fontalloro , un vino come questo con molto meno appeal a livello di nome, proposto quasi alla stessa cifra sembrerebbe una follia eppure  (credo) per effetto del packaging e del nome, incuriosisce e appassiona molti clienti che lo trovano diverso da altri SuperTuscan e intrigante sulla bistecca alal fiorentina. Altre etichette nella categoria che si sono comportate molto bene il Flaccianello della Pieve (45 €), l’ormai “classico” Pinot Nero Fortuni del Mugello (proposto a 29 euro) e, nonostante io lo sconsigli sempre (Giampaolo, lo sa! ;-)) il FinisTerrae di PoggioargentierA (32,5)

Top bubbles: Bisol Prosecco DOC Valdobbiadene “Crede” (13€)

Se ne vendono pochissime di bollicine da Burde ma quelle che si vendono, tranne qualche Franciacorta qua e là, è sempre quelle di questo grandissimo Proscecco che riconcilia tanti clienti con questa tipologia di vino, purtroppo abituati a proposte un pochino più dozzinali.

Top Sweet Wine -Top vino dolce: Vin Santo Carmignano Tenuta di Capezzana 2002 (26€)

Molti clienti affezionati ma anche molti che lo scoprono con piacere e sorpresa. Obbiettivamente proposto in tavola a questa cifra è quasi imbattibile in Toscana con le più quotate alternative (Vin Santo Rocca di Montegrossi, Cacchiano, Isole e Olena) disponibili a prezzi più alti. L’unica alternativa a questa cifra sarebbe Felsina con il suo incredibile prodotto ma viene distribuito in dosi così omeopatiche che praticamente non riesco mai a portarlo neanche in cantina. E sempre parlando di Capezzana, pure il loro sconosciutissimo “cru” di Carmignano Trefiano va via che è una bellezza.

Tre emozioni fatte vino durante le nostre degustazioni:

Due note statistiche:

Da Burde è aperto quasi solo a pranzo e da noi non si vendono un numero esagerato di bottiglie, quando riusciamo ad aprire una ventina di bottiglie al giorno ci riteniamo degli eroi mentre in genere la media è sulle 15 bottiglie al dì. Come vedete i ricarichi sono molto modesti ma sono “obbligati” dal fatto che operando a pranzo non si possono chiedere cifre grandissime, nonostante i bicchieri da degustazione, i decanter e 3 sommelier (uno per sala) impiegati costantemente (anche se non ovviamente esclusivamente dedicati al vino, anzi…).  La carta si compone di circa 300 etichette quasi solo toscane e ogni giorno ci sono 12 vini al bicchiere tra bianchi, rosati, dolci, rossi e bollicine.