Tutte le sfumature del Bianco in Agosto, su Business People in edicola

L’estate vuole d’obbligo una rassegna di vini bianchi adatti alla bella stagione…ma come la mettiamo quando i colori si moltiplicano? Oggi, ne parliamo appunto su Business People in edicola,  non si può più parlare di bianco tout court: si distinguono infatti tante sfumature di oro giallo, con varie intensità, profumi e corpo e addirittura vini “arancioni” che fanno tendenza e moda e sopratutto risultano adatti alla tavola, con il loro corpo quasi da rosso e la leggerezza di un bianco senza le smancerie di un rosè…Per ogni occasione, appunto…e vediamole allora.Si parte con il Pinot Grigio, tanto di moda un tempo poi vituperato e ripreso in tempi recenti. Non solo, ovviamente Santa Margherita, onnipresente nei locali e nei nostri supermercati con vari marchi e che oggi si ripresenta con una versione “deluxe” del classico vino con il nome di Impronta del Fondatore (il conte Marzotto) ottenuto da una selezione di uve provenienti dall’Alto Adige. Pinot Grigio è anche quello  di Dario PrinĈiĈ da Oslavia (Venezia Giulia). Proseguiamo con la “next big thing” italiana ovvero il Vermentino, esempio di vitigno legato indissolubilmente al proprio areale, ecco un vitigno che “soffre” e diviene quasi banale se non vede il mare! Passiamo poi in Umbria e la sua vocazione bianchista storica (leggi Orvieto) e moderna (leggi Grechetto) e futura (leggi Trebbiano Spoletino!).

Non può mancare la Campania con il suo derby infinito Fiano Greco Falanghina, declinate in piccole versioni artigianali come Ciro Picariello o Pietracupa o in grande scala e alta qualità come i nuovi cru di Feudi San Gregorio.

Una realtà molto più complessa che vede per ogni interpretazione classica altre alternative pronte ad essere scoperte e valorizzate. Un altro dei punti forti del nostro patrimonio ampelografico (ovvero i vitigni “italiani”) e della nostra capacità di far parlare ogni angolo del nostro bellissimo e variopinto paese, con una tipologia (i bianchi) che assurdamente viene considerata sempre “minore”. E invece rivela un altro modo di raccontare l’Italia, trasparente come un bicchiere.