Unica idea di Valpolicella in tre vini | Classico, Amarone, Recioto Trabucchi e del perchè non se ne può parlare separatamente

Assaggiare i vini di Trabucchi e la sua idea di Valpolicella, così connaturata alla tavola e alla dimensione naturale e biologica del territorio è una esperienza totalizzante. E’ anche spesso difficile in una serata riuscire a trovare spazio per altro, per altre uve per altri vitigni per altri vini tanto è immersiva l’esperienza della Valpolicella, la corvina, il corvinone, la rondinella e i suoi tre prodotti simbolo. Che in Trabucchi hanno ciascuno un ruolo preciso, una precisa storia e una precisa traduzione in cantina, in tavola, nella vita. Tutta la magia il calore e la potenza il fascino che troviamo nel vino derivano dal sole che nella Valpolicella viene imprigionata nelle uve che la rilasciano in maniera diversa a seconda dell’appassimento e del grado di maturazione cui vanno incontro gli acini.

Abbiamo il Valpolicella Classico, tipologia sempre più deserta e stupidamente negletta in favore dell’Amarone, con il  Valpolicella superiore San Colombano 2006
Colore classico con un accenno di evoluzione minima sul granato, Mora e rabarbaro delicati, Spezia e tamarindo, bocca senza traccia di ripasso , croccante equilibrato e dinamico, bella chiusura snella. 84

Amarone della Valpolicella 2004
Naso  cangiante e variegato che nasce da mirtillo e cassis  poi evolve verso la Spezia di pepe rosa ed ebanisteria, chiude su una panoramica sfaccettata legata al sandalo alla carruba alle resine nobili , tannino soffice ma vivo , perente e pulsante senza eccessi alcolici, equilibrio prima di tutto. 95

Recioto della Valpolicella 2006
Umami forte e impetuoso di bosco e cose selvatiche dolci, caramella d orzo bacche rosse e nere, confettura di cipolla di Tropea, prugna e anche fiori, rosa windsor. Bocca appuntita dolce ma in equilibrio con se stessa grazie ad un tannino vivo e carico, finale lunghissimo e appagante che richiede un altro sorso subito. Incantevolmente seducente e corroborante. 96

in tutta questa progressione e linearità il ripasso potrebbe essere avvertito come un intoppo, un ostacolo al libero fluire di energia e concentrazione e Giuseppe Trabucchi riesce a spiegarcelo con rara efficacia:

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Una serata emozionante e un filo rosso continuo capace di spiegare in tre bicchieri (ma che diventano molti di più senza quasi che ce ne accorgiamo) tutta la mistica della Valpolicella e di come mai questo territorio ha saputo colpire così a fondo l’anima e i gusti di tanti consumatori in ogni parte del mondo, dagli storici che hanno sempre bevuto il Valpolicella Classico quasi come vino quotidiano e il Recioto come vino della festa e questa “nuova” realtà dell’Amarone che pare adattarsi tanto bene ai paesi del nord e ai nuovi ricchi del mondo. Che però ce ne lascino sempre un poco che sono emozioni che non vogliamo lasciare…