Planeta, il Viaggio nella Sicilia del vino nel 2013

La famiglia Planeta si lega al vino siciliano praticamente da sempre prima con la nascita della Settesoli, cantina sociale cooperativa che produce una quantità grandissima di vino siciliano nel corso dei decenni, dapprima sfuso poi sempre più imbottigliato. All’interno di questa realtà nasce nel 1985 l’azienda Planeta con Francesca figlia di Diego e suo cugino Alessio al timone. La culla è Sambuca, l’antica Zabut, città fondata dagli arabi perché qui in questo catino particolare si trovava acqua con vari fiumi che scorrevano verso il fondovalle, gli stessi che oggi alimentano a formare l’odierno artificiale Lago Arancio . Proprio sul lago nasce la cantina di Ulmo, quasi 4000 anni dopo la prima cantina nata in zona, probabilmente fenicia, i cui resti sono riemersi da pochissimo poco distante dalla cantina di Planeta, una scoperta quasi sensazionale perché daterebbe qualche secolo indietro la data di inizio della viticoltura in Sicilia, generalmente fatta coincidere con l’avvento dei Greci.



Oggi Planeta significa 300 ettari dislocati per tutta la Sicilia nei luoghi più importanti e storici costantemente alla ricerca di rivalutazione dei vitigni autoctoni siciliani, cercando terroir e antiche coltivazioni seguendo il libro del Comandante Corìa che elencò vini e usanze del vino siciliano in via di estinzione un secolo fa. Una ricerca che può sembrare studiata a tavolino e in effetti è supportata a livello di marketing in maniera molto forte e convincente. Lo stesso marketing che ha reso lo Chardonnay della casa negli anni ’90 un successo commerciale incredibile che Planeta ha saputo bene investire.


Assaggiare i vini con Alessio e Francesca è ripercorrere l’ampelografia e la storia dell’isola e ci lasciamo condurre volentieri dopo un sontuoso pasto fatto di verdura e formaggi locali, serviti con grazia e stile nel soggiorno di casa.

Alastro Grecanico Planeta 2012
Vitigno storico di Sambuca, molto simile a Garganega, Grechetto e Greco di tufo, da un vigneto del 1985, un’uva tardiva che viene di solito raccolta dopo i rossi, poco alcol, per il vino di oggi, un vitigno ideale. Il vino è piccante e ricercato, balsamico e floreale, timo e biancospino, con palato delicato ma persistente 85

Cerasuolo di Vittoria Dorilli 2011 Planeta
30%frappato e 70% nero d’avola, da un cru particolare da cui si ottiene una piccola produzione, profumi di oliva nera, capperi, ribes rosso, lampone e liquirizia, forte ed energico, boscoso e con un tocco di china e rabarbaro, pulito e dal finale medio persistente. 86

Cerasuolo di Vittoria 2011
405frappato e 60% nero d’avola, fragola lampone e leggerezza, sapido netto e fresco, ideale di Cerasuolo easy e sempre all’altezza 85

Moscato Bianco Igt 2012 Terre Siciliane
Agrumi e fiori bianchi, ginestra e lychees, sapido e netto, aromatico senza eccessi, bocca asciutta e facile, da crudi e da winebar, lo “straminer” del sud. 83

Eruzione 1614 Carricante 2012 DOC Sicilia
Vigneti del 2007, all’interno della colata del 1500 e subito sopra la quota 800. naso tranquillo floreale e pepato, albicocca (dal 5% di Riesling) lieve affumicato, bocca sapida affilata e schietta. 84
Il nome del vino deriva dall’eruzione più lunga della storia nota dell’Etna durata 10 anni che si è fermata proprio sopra dove ora ci sono i vigneti.

Chardonnay Planeta 2011 Igt Sicilia
Superclassico da vigna storica più altra a 450mt a Sambuca. Avvolgente intenso ed elegante ginestra e pesca, nocciole e burro appena , legno lieve e dolce. Molta più pioggia età maggiore dei vigneti lo hanno reso più fresco, bocca sapida e ricca agrumata e speziata . 90+

Planeta Cometa 2012 DOC Sicilia
Uno dei Fiano più famosi, fatto sulle crete e sul mare a Porto Palo, profilo quasi da sauvignon, nordico aromatico ma bocca sudista, Fico, zagara, lieve peperone, zenzero e camomilla, bocca elegante affumicata e citrina, snello e fine seppur ricchissimo. 91

Eruzione 1614 Nerello Mascalese Igt Sicilia frutta di bosco, mora e ribes, tanto pepe e fumè , tabacco e alloro, bocca esile ed elegante , finale di erbe aromatiche, bel tannino appena rugoso 87

Plumbago 2011 Igt Sicilia (Menfi) futuro DOC Sicilia sottozona Menfi
Prugna, floreale, ricco ma molto fruttato con poche note terrose, bocca sorprendentemente leggera e fresca, finale in cui torna il floreale arioso. 86

Syrah Maroccoli 2010 Igt Sicilia (Menfi) un single vineyard ormai, affatto estremo, mirtillo e cassis, pepe e amarena, cacao, bocca classica e profonda, appagante e speziata con nota di resina e cardamomo finale che rinfresca. 88

Merlot Sito dell’Ultimo 2010 Igt Sicilia (Menfi) vigneto del 1985, ormai un vecchie vigne, caramello e frutta di bosco, legno e balsamico, eucalipto e ginepro, bocca carnosa e speziata, bel finale 86

Burdese 2009 Igt Sicilia 70% cabernet sauvignon 30% cabernet franc, su terreni argillosi, nome da siciliani che alla fine del 1800 Barone Spitaleri tornarono dalla Sicilia dalla Francia e fecero castello tipo Bordeaux con caves per la spumantizzazione, chiamando le varietà “burdisi” ovvero bordolesi. Mora prugna e cardamomo, buccia di peperone, mallo di noce e lampone in confettura , bocca elegante e distinta. 87

Santa Cecilia DOC Noto 2010
Zona d’elezione del Nero d’Avola, vino del mare, terroso e sapido, 14 mesi di legno anche nuovo, molto meno friendly di altri ma affascinate e ricco di potenziale, una spezia orientaleggiante lo attraversa tutto come un arabesco e ti lascia una bocca fresca e sapida, iodata e amarena . 89

Passito di Noto 2011 DOC Noto
DOC storica troppo negletta, in realtà incredibile mix tra frutto e sapidità, dolcezza e rilancio continuo di mela e canditi, finale fresco e profondo. 88

Un viaggio affascinate e quasi completo ma soprattutto che da la dimostrazione pratica di cosa potrà essere la Doc Sicilia, una grande DOC con possibilità di menzionare come sottozone le attuali piccole e piccolissime DOC quasi sconosciute ai mercati internazionali. Presentare un Noto DOC piuttosto che un Sicilia DOC sottozona Noto immaginiamo spaventi più di un produttore, per il futuro speriamo che la DOC Sicilia diventi uno sprone a imbottigliare usando le sottozone per rendere sempre di più l’idea del grande patrimonio vinicolo dell’isola.