Vino e resilienza, beneficienza e altre belle storie durante la pandemia

Non è momento facile per il vino italiano ma i mesi passati sono stati ricchi di sorprese ed iniziative che hanno lasciato il segno e che contribuiranno a cambiare il mondo enoico che conoscevamo. Nel numero di giugno in edicola di Business People parlo di alcune belle iniziative, innovative, intriganti e appassionanti che secondo me non solo hanno contribuito a salvare il salvabile ma che hanno cominciato a scrivere il futuro del vino non solo italiano…

Il mondo del vino è stato colpito e messo in crisi in maniera molto specifica dal Covid19. In primis per questioni commerciali perchè l’80% del vino italiano viene venduto proprio nel canale hotel, bar e ristoranti chiuso nei mesi scorsi ma anche perché si prospetta complicata la prossima vendemmia per questioni lavorative e di sicurezza in campo e in cantina per la manodopera. E se anche la prossima vendemmia dovesse essere svolta in maniera regolare resta il problema del vino in cantina che ha perso 4 mesi di vendite importanti e rischia di trovarsi ancora lì all’arrivo del vino nuovo ad ottobre. Non sono comunque stati mesi in cui il vino italiano ha dormito o è stato ad aspettare che succedesse qualcosa, sono tante le aziende che si sono attivate per mantenere alta l’attenzione degli appassionati sulle nostre produzioni.