Vino Vino Vino vs Velinitaly vs Vin Natur?: si parte…c’è il Vino da salvare, poche storie!

In serata mi avvio verso la “fatal” Verona (con tappa stasera a Modena, chissà perchè…) dove non vedo l’ora di iniziare queste intense e piacevoli giornate, ovviamente in banda. E ovviamente,  i consuete esperimenti informatici, quest’anno sotto il nome del GPS applicato alla telefonia (Gps mission, Whoshere…)

Sicuramente giorni ideali per cinguettare, bloggare, fotografare e comunicare ma soprattutto per discutere e risolvere insieme tanti nodi del nostro vino. E’ da escludere che troveremo la soluzione ma sicuramente ci proveremo, tutti insieme, non esistono ricette e non esistono settori esenti crisi (come invece il Corriere pare indicare, meno male che noi leggiamo I Numeri del Vino) e il nostro sconterà alla distanza. Chi mi conosce sa che non sono per gli schieramenti e cerco sempre di trovare del buono in tutto ciò che riguarda la comunicazione del vino. L’importante è non smettere di crederci, sperare e trovare una via di mezzo tra le Veline, Sting e Bono (e il resto tipico della kermesse veronese) e il ritorno al buon selvaggio di Isola della Scala e Vin NaturE’ un unico grande mondo e le lotte servono a poco, se non si sfrutta l’occasione per parlarne ed approfondire. Credo che il nostro settore si salvi usando un pò di tutti questi mezzi e cercherò di darvi conto di tutte queste realtà solo in apparente conflitto tra loro, senza schieramenti di sorta.

Sarò un pò dappertutto (tendenzialmente a Verona ma venerdì credo a Isola della Scala) ma per trovarmi vi basterà usare l’iPhone e WhosHere , batteria permettendo cercherò di lasciarlo acceso. Ah, c’è pure una missione Vinitaly su GPS Mission per chi vuole cimentarsi, non si vince nulla, si fa per sperimentare…

Una prima riflessione però urge prima di partire, a voi come piace che venga fatto il vino?

Come fanno il vino quelli di Renaissance

Come fanno il vino quelli di Vini Veri

Come fanno il vino quelli di VIn Natur

(segue comunicato Vino Vino Vino 2009)
Vini Veri e La Reinassance du Terroir di nuovo insieme! Villa Boschi, Isola della Scala, nella campagna a sud di Verona, ospiterà il 2, 3, 4 aprile prossimi “Vino Vino Vino 2009”, una grande degustazione con più di 150 produttori da tutto il mondo.
“Vino Vino Vino 2009” è un’occasione per incontrare i produttori, aperta alla stampa, agli operatori e a tutti gli amanti del vino, perché possano godere di un’espressione del fare artigiano. L’identità dei vini, dunque, ma anche filosofia, etica, tradizione, cultura, storia e misticismo. Il credo nella naturalità, ruralità, sostenibilità e sperimentazione, nel biologico e biodinamico e infine nella socialità, di chi con passione e volontà quotidianamente coltiva la terra e crede che il proprio vino debba innanzitutto esprimerne l’essenza.
Vini Veri è un gruppo di viticoltori contadini che condividono l’amore ed il rispetto per la terra che coltivano e che Teobaldo Cappellano, anima del gruppo, riassume così: «Ci dicevano che certe compromissioni con la chimica dell’industria portavano a risultati “veloci” e non ad un impoverimento della terra e delle nostre menti. Non eravamo più capaci di farci sorprendere dalla Natura, non eravamo più capaci di crescere nel “sapere” perché questo ci veniva offerto in un pacchetto preconfezionato con indicate le dosi e le modalità d’uso. Noi ci siamo ribellati, siamo tornati alla conoscenza del passato, siamo tornati a guardare la ricerca con gli occhi di chi vuol comprendere e non solo accettare».
I produttori aderenti a La Renaissance du Terroir, nata nel 2001, sono 152 da 13 diversi Paesi accomunati dalla sottoscrizione di una Carta di Qualità che ne garantisce l’operato in vigna e in cantina: «Il gusto del vino può ricevere naturalmente la sua originalità, diventando inimitabile, soltanto dall’impronta del suo terroir e del suo microclima – spiega Nicolas Joly, viticoltore biodinamico francese –. Quando un’agricoltura sana (biologica o biodinamica) ha ben permesso al terroir di esprimersi, la tecnologia di cantina ed i gusti arbitrari che può generare diventano inutili. Il vino mantiene allora il suo gusto d’origine e la sua capacità di invecchiamento, con una trasparenza totale per il consumatore».