“MeteDivine”, la nuova guida di Luigi Cremona ovvero il km zero dalla tavola al letto

Il fatto di trovarsi davvero in un luogo “ameno” con uno chef di alto livello come Vito Mollica ha reso l’esperienza sicuramente più tangibile. Ovvero il fatto che il km zero dalla tavola al letto sia più di una tendenza in atto e venga celebrata da MEteDivine, la guida ai luoghi che coniugano piacere a tavola e in camera. Tanti gli chef che stremati dalla Michelin si affidano alle amorevoli cure di un alberto (magari di lusso con spa incorporata) e tanti gli alberghi che devono rifarsi il look e mostrare che in cucina non si mangia come in albergo.100 luoghi, 100 resort dai grandi e celebrati come appunto il

Four Seasons Firenze, il Devero Hotel nel monzese (dove è approdato Enrico Bartolini che abbiamo amato a Le Robinie)  a quelli più intimi e delicati come La Dispensa di Amerigo nel bolognese e i rinomati luoghi di charme del nostro meridione. Il parterre è notevole e i posti (quei pochi che abbiamo avuto la fortuna di poter visitare) sono senz’altro stupendi e appaganti. Peccato che il libro abbia foto che non rendano giustizia e colori un po’ cupi e l’effetto patinato e lussuoso non è così luccicante come forse dovrebbe. Ogni struttura ha una foto, qualche riga (ma giusto qualche) di

presentazione e una ricetta dello chef residente. La scelta ci pare fatta molto bene, peccato però davvero che la descrizione dei luoghi è così sommaria che fa apparire la guida più un ricettario con bei paesaggi che una guida al vivere bene e in relax.

Sfogliando le pagine però appunto la sensazione è che l’alta ristorazione come la intendiamo oggi sia quasi obbligati per motivi di budget a farsi “adottare” da un albergo o struttura ricettiva in grado di funzionare attorno a loro. Che poi questi chef rendano davvero al loro meglio in questi alberghi però è ancora tutto da dimostrare. A noi la dimostrazione di buffet di Vito Mollica ha lasciato senza fiato (scomodiamo il Caravaggio per questo baccalà fritto e pomodori cruschi?) per il buffet post presentazione ma di tanto in tanto qualche raffinato gourmet si lascia scappare qualche nota di sconforto e si torno al solito “in albergo si mangia come in un albergo”.

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