La mirra del Barolo e la Constance Spry, e poi peonie, lilla, calle e glicine: Odorama sommelier parte seconda!

Sempre più nella primavera e sempre più occasioni di annusare fiori a giro per campi e giardini. Per esempio questa qui di fianco è un bel “Trono di Corallo“, una varietà di Peonia dai fiori molto complessi che non scherza affatto per intensità di aromi. Annusata subito dopo pranzo, mi ha fatto subito tornare a mente un giovanissimo Malbec (friulano!) appena assaggiato e in genere direi che è un profumo classico però da Gewurztraminer, molto dolce e caldo. Un pò di sorpresa per la Calla, invece.Non avrei mai detto che potesse avere un qualche tipo di odore interessante per cui tuffandoci il naso (direi che il fiore si presta bene allo scopo!) eppure ecco che almeno l’altro giorno emanava un aroma “giallo” molto simile alla ginestra anche se meno dolce, quasi da chardonnay mediterraneo o vermentino toscano.

Il diffusissimo (perlomeno qui a Firenze) glicine invece andrebbe ascritto alla categoria di fiori “rossi” che si usano sentire in certi rossi giovani. Così d’acchito mi ha rammentato uno Chinon  recentemente assaggiato a Vin Natur o comunque cabernet franc della Loira.

In Italia si può sentire un odore simile in qualche sangiovese o anche in qualche giovanissimo dolcetto.

Se avete la fortuna di avere a portata di mano un arbusto di Costance Spry (una delle rose più profumate del mondo nonchè la preferita di mia mom)  potrete dilettarvi, tra qualche settimana, a sentire la famosa mirra  che ricordo con piacere in qualche grande Barolo come il Romirasco (Bussia, Monforte d’Alba).

Già in fiore invece il lillà (si riconosce per il colore Milka 😉  rintracciabile un pò ovunque in questi giorni ed emana un profumo quasi di cipria, molto penetrante e dai tratti leggermente animaleschi, quasi fastidioso per l’intensità. Al suo meglio, ricorda la cipria di un giovane Ornellaia e in genere i vini bolgheresi blend bordolesi come il Bruciato di Antinori (Cabernet Merlot Syrah), lo Scopaio di Agricola Cipriana (Cabernet Sauvignon e Syrah)  e anche uno dei miei preferiti ovvero il Piastraia di Michele Satta (dove fa capolino anche il Sangiovese).