Trebbiano d’Abruzzo e il suo giocare da outsider nel vino italiano

Cosa significa essere un outsider nel vino italiano oggi? Metti ad esempio il Trebbiano d’Abruzzo (al pari dei suoi fratelli trebbiano toscano e il cugino francese ugni blanc, l’uva da cui nasce il cognac) : non ha profumi suoi tipici varietali come altre varietà bianche e tutto quanto troviamo nel bicchiere nasce dalla fermentazione e dal suo affinamento. Dimostra inoltre una grande dipendenza  dal clima, dall’altitudine a cui viene coltivato e dai suoli calcarei e in parte argillosi che in tante nostre regioni sono però dedicati a rossi importanti…

In Abruzzo ( la regione più verde d’Europa con quasi il 40% del territorio parco naturale con  i due terzi del territorio si trovano sopra i 750 metri slm) diventa un grande vino perchè le aziende gli hanno dedicato posizioni e attenzioni importanti già da molti anni. Le sue note aromatiche sono basate sulle note floreali gialle e bianche miste a note gessose e saline con un frutto delicato che tende ad assumere note ossidative di mela tagliata e ferrose piacevoli e intriganti, a patto che non divengano dominanti. 

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