La buona stella del Forte è un fiore | La Magnolia dell’Hotel Byron per questo weekend e per l’Estate

Nonostante pioggia e tempo da autunno, non si può rifiutare un invito al Forte durante maggio…specie quando c’è da assaggiare la nuova cucina appena premiata di Andrea Mattei a La Magnolia. Curiosità e soprattutto voglia di testimoniare se davvero gli sforzi di Salvatore Madonna e la loro catena di luoghi speciali Soft Living Places (che racchiude anche l’altra stella a Tirrenia al Green Park Resort e l’Hotel Plaza e de Russie di Viareggio)  stiano dando frutti. La risposta anticipiamo subito che è indubbiamente positiva nel senso che già entrando e facendosi accogliere l’idea è immediatamente di grande lusso ma misurato, niente ostentazioni ma tanta sostanza. Come del resto si conviene ad un posto che punta a clientela ricca sì ma non solo e difatti russi e nuovi ricchi non sono il target solito dell’albergo che vede invece americani, inglesi tedeschi come riferimenti principali.

Mise en place all’interno (ma ci sono tavoli bellissimi anche bordo piscina) sobria essenziale ma decisamente chic. Aperitivo stuzzicante con i flakes salati e altre leccornie ma si parte davvero solo con il Carpaccio di astice al caviale Sevruga ed erba cipollina, piatto classico sulla costa ormai ma ben giocato con salse e intingoli che costruiscono un bel contrato con la sapidità del caviale sempre molto importante, occhio agli abbinamenti con il vino!

Andrea parte subito con il difficile presentandoci un risotto con asparagi e polvere di Lingotto d’Oro (il famoso formaggio di Corzano e PAterno) ma il risultato è straordinario e sontuoso davvero con cottura perfetta del chicco e sapore ben calibrato e ideale con un vino molto umorale come lo Chardonnay terre del sillabo 2000 che sa di ananas , cedro candito, minerale nocciola, molto ricco e appena ossidato, bel finale carnoso (81).

Standing ovation per il piatto successivo ovvero i Maltagliati con le Maruzzelle sgusciate una ad una con una pazienza certosina ma che ringraziamo al’infinito. LA resa della maruzzella è perfetta e l’amalgama del piatto è semplicemente perfetto.

 

Fantastico e costruito benissimo anche il piatto con Pesce e crostacei marinati con pane croccante come un cappon magro, una mirabile impalcatura di sapori e croccantezze tra verdure e crostacei che fila via che è una meraviglia soprattutto se lo abbinate con il sorprendente Degeres Monte Pepe 2008 , un vino incredibilmente proveniente da Montignoso, un Vermentino pepato stuzzicante e soave, minerale e di pesca,  bocca salvia e albicocca (86).

Il piatto di terra scelto per il nostro menu è il “famoso” Agnello di Zeri al testo con patate di montagna, aglio, salvia e rosmarino un servizio di sopressata al profumo di arancia, decisamente impegnativo e bisognoso di un vino come il Niffo di Terre del Sillabo che viene fornito in abbinamento. L’effetto è notevole e il connubbio esaltà la terrosità e il legame con il territorio del piatto e del vino ma non è che si esageri in raffinatezza, siamo molto sul diretto e immediato.  Quanto al vino in sè il  Niffo Terre del Sillabo 2008 è un Merlot dalla Garfagnana naturale e senza eccessi, humus, more, mirtillo, cardamomo e bergamotto, bocca misurata, soffice, profonda, da agnello di zeri. 87

Dolci bellissimi e sontuosi con una fragola servita su terriccio di cioccolato e fiori stupenda per presentazione su piatto nero e per sapore intenso e raffinato ma è goloso senza eccessi e
piacevolissimo il torrone semifreddo che ci viene servito al termine del pranzo. Scelta di caffè notevole e ben curata con anche il mitico Kopi Luwak (a 20 euro a tazzina!) un caffè da provare, una esperienza forte e non consigliabile a tutti ma che ridefinisce vette di piacevolezza nel caffè portandole davvero al limite.

In conclusione esperienza notevole, raffinata ma alla mano, ricca ma senza ridondanze con momenti sublimi e altri più normali ma sempre di rango. I riferimenti in zona non mancan  ma una cena alla Magnolia è decisamente consiglia durante la prossima estate.

E quando andate, cercate di Andrea e fate due chiacchere con lui. Ragazzo timido e riservato ma che si accende nel parlare di cibo e ricerca di materie prime come solo un “autoctono” come lui può fare in una zona turistica come la Versilia.

Buon approdo!