La gemma del vino, un viaggio nella Grappa in Italia

Si fa sempre un gran parlare di Cognac, Rum, Whisky ma in realtà in Italia il distillato più consumato in assoluto resta sempre e comunque la grappa.  Dalle piccole distillerie casalinghe fino alle grandi aziende che esportano in tutto il mondo, la Grappa è un grande patrimonio di storia e di sapori concentrati, un’altra delle nostre gemme enogastronomiche, di certo una delle meno conosciute. Ne parliamo in edicola su Business People di Febbraio…

Ecco una breve sintesi dell’articolo che potete trovare in edicola:

La particolarità della Grappa (un nome che solo noi italiani possiamo utilizzare, altrove si chiama Marc o Bagaceira) sta nel fatto che viene prodotta da una base di partenza “solida”, le vinacce esauste che sono state in precedenza utilizzate per ottenere del vino.

Abbiamo chiesto una disamina della Grappa oggi  a Paola Soldi, Presidente dell’Associazione ANAG della Toscana  – Assaggiatori Grappa e Acquaviti, esperta degustatrice spesso impegnata come giudice nei concorsi,:

La tendenza attuale della grappa italiana è verso una maggiore preferenza per le grappe invecchiate che hanno delle maggiori caratteristiche di dolcezza, profumi di vaniglia, di miele, di frutta secca. Purtroppo molte grappe sono invecchiate fortemente così da perdere il legame con i profumi della vinaccia di partenza ed assomigliare sempre di più a dei Brandy. Il consumatore  giovanile, abituato a bere Rum, si orienta in questa direzione. Ma in generale, sia le grappe giovani che quelle invecchiate hanno avuto un grande miglioramento e c’è massima attenzione nelle varie fasi produttive per arrivare ad un prodotto  pulito, profumato, che esprima solo sensazioni positive. E’ un prodotto da bere con parsimonia, data la sua ricchezza aromatica e la lunga persistenza, non facile da capire ma una volta spiegata si conquistano consumatori che di primo impatto non vorrebbero neanche averla versata nel bicchiere.”

La mappa della grappa Italiana

La maggior parte delle distillerie sono ovviamente situate per motivi climatici e tradizionali nelle regioni del nord Italia (Piemonte, Veneto, Friuli, Trentino, Alto Adige) ma anche nel Centro e nelle Isole ce ne sono di ottime.
In Piemonte troveremo grappe di Barbera e Dolcetto con profumi fruttati a bacca rossa ma soprattutto le giustamente famose grappe di Moscato dal loro caratteristico profumo che permette di avere grappe aromatiche molto riconoscibili. Tra le principali distillerie possiamo citare Francòli, Beccaris, Sibona, Mazzetti Altavilla, Marolo e la storia affascinante della distilleria Levi.

In Veneto è tipica la grappa di Prosecco dai caratteristici profumi tra pera mela e frutta bianca e un floreale molto ricco e immediato. Tra le principali (spesso storiche) distillerie troviamo Jacopo Poli, F.lli Brunello, Castagner (tra i primi a promuovere l’abbinamento grappa-cibo e la grappa torbata) o ovviamente Bonaventura Maschio, inventori della Prime Uve (che però non è grappa ma distillato di uva fresca), Bonollo e Bottega-Alexander.
In Friuli Venezia Giulia la base ampelografica permette tanti incroci e sperimentazioni, basti pensare alla grande tradizione con Pinot bianco, Refosco, Chardonnay, Verduzzo, Tocai, Merlot, Cabernet, Moscato, Sauvignon, Malvasia istriana, Picolit e Traminer. Tra le principali distillerie: Bepi Tosolini, Domenis (produttori della Storica Nera e Bianca, tra i prodotti più ricercati e costosi) e  Nonino con una gamma sempre ampia di prodotti dai singoli cru di vigneti fino alla grande scelta di monovitigno.
Sempre in zone fredde ed elevate, dove la grappa è considerata quasi un alimento, andiamo in Trentino e Alto Adige con grappe di Traminer dal tipico profumo floreale di rosa, ma anche Teroldego, intensamente fruttato e Nosiola dagli intensi profumi floreali. Tra le principali distillerie abbiamo Roner, Psenner, Bertagnolli, Giori, Marzadro, Pilzer, Segnana (di proprietà della famiglia Lunelli di Ferrari) e  Zeni oltre a Mario Pojer.

In Toscana si ottengono grandi prodotti delle vinacce di Sangiovese sia proveniente dal Chianti Classico che da Montalcino, caratterizzate da morbidezza e profumi di piccoli frutti di bosco che rendono gradevole il gusto e piacevole l’olfatto. Tra le principali distillerie abbiamo D.E.T.A., Distillerie Bonollo e Nannoni che in pratica distillano presso i loro stabilimenti quasi l’80% delle vinacce delle migliori aziende agricole toscane già molto famose per i loro vini. Grazie a questo, le grappe Riserva di Brunello di Montalcino e di Chianti Classico di Bonollo e DETA risultano spesso tra le migliori d’Italia.
In Umbria è ottima la grappa di Grechetto dai freschi profumi fruttati ed erbacei e come distilleria segnaliamo Di Lorenzo.
In Sicilia si trovano ottime grappe di Zibibbo, Moscato di Pantelleria, Nero d’Avola, Grillo o di vitigni dell’Etna. Tra le principali distillerie in Sicilia abbiamo Conte Alambicco di Sicilia, Giovi, F.lli Russo mentre in  Sardegna possiamo citare Rau e Lucrezio R.
La Grappa oggi è più vivace di tanti altri superalcolici e soprattutto ha prospettive molto interessanti perché stiamo parlando di un prodotto ancora molto poco conosciuto all’estero e dal potenziale quasi completamente da sfruttare.

Business People

One thought on “La gemma del vino, un viaggio nella Grappa in Italia

  1. Paola Soldi says:

    Grazie Andrea! E’ importante che Sommelier come te parlino di questo prodotto nazionale e di nicchia. Bravo.
    Paola

Comments are closed.