Oscar Farinetti e l’ottimismo a #Taste | Muovere le chiappe, agire con la Diplomazia e la formazione nuove generazioni. E anche ovviamente come sarà Eataly Firenze

Quaranta minuti tutti d’un fiato per Oscar Farinetti ieri a Taste con una specie di monologo fiume sotto forma di intervista in cui Davide Paolini ha sviscerato tutto il Farinetti pensiero a partire dalle capacità e le ricchezze italiane e come farne tesoro perchè diventino l’arma del nostro riscatto nel mondo. Un modo di pensare molto simile a quello che ha sempre animato Taste a mio modo di vedere, solo esportato in tutto il mondo. E soprattutto un modo di pensare che travalica problemi e criticità e che si sforza di trovare una soluzione (quasi per tutto). Molti richiami al  futuro Eataly Firenze (qui una intervista di Paolo Pellegrini che leggerete presto su La Nazione) e molto sul prossimo Eataly Roma, il progetto più ambizioso (New York a parte) da parte di Farinetti. Ma sentiamo alcuni passi della sua conferenza:

Inizio su diplomazia e leggi italiche su cibo e vino, pesantissime per piccoli produttori.

Momento attuale e come affrontarlo, CLint Eastwood era buono ma con 11 bastardi dentro bisogna tirar fuori rivoltella

Cosa si aspettano gli stranieri da noi? Le occasioni della politica futura, fare non solo parlare . E come insegnare il made in Italy agli stranieri:

Formare le nostre generazioni future su risorse davvero utili per nostro paese , riforma diplomazia

Ipotesi Eataly e Taste: edizione a Firenze e altre sedi:

Sempre impressionante vedere quanta gente lo accoglie…perchè in effetti pare che il popolo del buon cibo e del buon bere abbia trovato il suo profeta.