Sangiovese, ma di cosa “sa” esattamente? Profilo organolettico del Vitigno dell’Anno (horribilis)

Siamo tutti bravi a dire che il Sauvignon profuma di bosso, che il nebbiolo ha la rosa, che il Gewurztraminer ha il lychees ma se  a bruciapelo vi chiedessero come fare a ricoscere dal profumo il  Sangiovese (nella foto) in un vino da dove partireste?

Si è da poco concluso il Terzo Simpostio Internazionale ARSIA e sul web si trova già molto materiale interessante (vi segnalo questo dettagliato report in tre parti di Camilla Guiggi per AIS Lombardia, primo, secondo e terzo)  ma non c’è stata una vera e propria sessione su questo argomento invece carissimo a noi sommelier…impegnati in concorsi o meno.

Di seguito trovate alcune mie considerazioni, riferite per ora solo all’aspetto olfattivo, vediamo se riusciamo a integrarlo un pò tutti insieme! Anche perchè una identità del Sangiovese, anche solo Toscano è ben lungi dall’essere trovata e non è neache detto che sarà mai trovata vista la sua capacità di leggere il terroir e svilupparsi in maniera molto differenziata, anche solo in un areale ristretto come può essere ad esempio il Chianti Classico. Ma proviamoci lo stesso!

  • da giovanissimo fruttato tra il lampone e la  fragola, floreale viola e iris (molto chianti classico vecchio stampo, morellino di scansano)
  • da giovane (fino ai 3 anni con minimo invecchiamento in legno) viola, ciliegia, durone, tabacco dolce, arancio (questo ce lo assicura Giulio Gambelli almeno a Castellina e San Casciano), cuoio, liquirizia, oliva nera
  • dopo 2-3 anni di botte (brunello e riserve)  amarena sotto spirito, marmellata di prugne, scorza arancia candita, fiori secchi, anice, cardamomo, tabacco da pipa, sensazioni ematiche, goudron in evoluzione

Ovviamente il tutto vale per vinificazioni tradizionali (cemento o inox, botte grandi, no concentratori e microssigenazione, e neanche campi magnetici, okay?) perchè quello che risulta molto facilmente è che la mano dell’enologo prende molto spesso il sopravvento sulle caratteristiche del vitigno. Qualcuno di questi sentori e insieme di profumi li abbiamo anche sperimentati nella degustazione condotta con Stefano Chioccioli proprio durante il Simposio, se vi interessa ecco qui la pagina.

Aggiornamento:

Ricevo un back link molto interessante dalla Francia su questo bel blog in francese che si occupa di vini italiani, LEnoteca. Se vi servono le traduzione degli aromi qui sopra ripotati, eccoli:

*  Très jeune : framboise et fraise, violette et iris (iris, j’aurais pas trouvé tout seul, je crois…)
* Jeune de moins de 3 ans avec vieillissement minimal en bois : violette, cerise, tabac blond, orange, cuir, réglisse, olive noire
* Après 3 années en fût : eau-de-vie d’amarena, confiture de prune, écorce d’orange confite, fleurs sèches, anis, cardamome, tabac de pipe, goudron