Se.Sto on Arno | A cena tra le nuvole e le stelle fiorentine e forse ce n’è una nuova…

Ci sono posti dove non raccontare cosa succede attorno al piatto è davvero difficile…ed è un peccato perchè nonostante se lo potrebbe permettere, il nuovissimo (ma in realtà già pensato e quasi finito due anni fa) Se.Sto on Arno ristorante gourmet del Westin Excelsior fa ovviamente notizia e rimane impresso grazie al fatto che si trova quasi sospeso in mezzo ai tetti di una delle città più belle del mondo. E’ un peccato perchè tra i piatti ci sono cose molto ma molto interessanti che spiazzano chi si aspetta una proposta d’albergo o anche solo tipicamente turistica… Va infatti dato atto al direttore Valentino Bertolini di aver fatto una bella scommessa coraggiosa che merita di essere vissuta fino in fondo ovvero proporre alla clientela fiorentina (e non solo), un posto dove godere della nostra città ed essere coccolati con classe, con proposte non scontate nel piatto e servizio attento (anche se un poco inesperto a tratti). Tra le proposte (allineate come prezzi allo standard medio alto della città ovvero antipasti tra i 19 e i 22 euro, primi tra i 15 e i 19, secondi tra i 14 e i 27) diverse sfiziosità e voglia di contaminare e sperimentare, merce rara a Firenze. La giovane chef Entiana Osmenzeza ha lavorato con Pierangelini di recente e nel suo curriculum si trovano esperienze variegate che si ritrovano fuse nella notevole caponata, un collage di sapori intensi e raffinati dove la verdura ha il suo perchè e sta al suo posto e le chips di topinambur (ingredienti di grand moda nel 2012, vedrete) che rallegrano il quadro.

Bellissima l’interpretazione delle animelle, fritte leggere e presentate in una zuppa di marroni e timo perfetta per consistenza gusto e sapidità, un piatto che sa di Firenze e dintorni ma che rappresenta anche qualcosa di nuovo. Meno equilibrato il Galletto croccante con patate all’olio e cavolo nero stufato cui mancava un filo di sughino in più ma che si è fatto apprezzare per la bella cottura della carne. Tra i primi altra contaminazione toscana vs resto del mondo con i Maltagliati Spinosi con polenta bianca e sughetto di cinghiale un piatto a vari strati dall’ottimo equilibrio che abbiamo sottovalutao al primo assaggio ma che ci ha conquistato quando ci siamo divertiti a mescolare i vari ingredienti nel piatto. Che è una costante delle proposte ovvero questo presentarsi come fatti di elementi giustapposti che si lasciano apprezzare per conto proprio ma che ti restano impressi solo se “osi” assemblarli e gustarli nelle giuste proporzioni.

Tra i dolci, sempre sul tema, ecco una composizione bellissima tra sorbetto al cioccolato e spezie e varie suggestioni tra pan pesto alla frutta secca e gelatina di frutto della passione e un vassoio di coccole finali sfizioso e leggero.

Carta dei vini discreta in fase di allargamento che piace per la selezione (a partire dalla curiosità dei Cava proposti come bollicina a tutto pasto, ne abbiamo parlato su Intravino), un po’ meno per i prezzi che sono davvero impegnativi. Ottima e ben prezzata invece la carta dei distillati e del bar in genere, un plus che pochi locali a Firenze possono permettersi con un grande barman, Mario D’Onghia, cocktail sontuosi e chicche tra i Cognac e i Whisky che accontenteranno diversi cultori.

Non c’è ancora un menù degustazione ma in compenso  a pranzo per 28 euro si sta rivelando un prevedibile successo la formula del piatto unico con acqua vino e caffè e uno dei panorami più mozzafiato al mondo.

Lasciatevi pure distrarre…